Un atto di violenza premeditata ha sconvolto la quiete di Saletto, nel Padovano, lasciando una comunità sotto shock e sollevando interrogativi sulla crescente precarizzazione sociale e sulle sue conseguenze.
Un uomo di 41 anni, privo di fissa dimora e di origini siciliane, è stato fermato dai Carabinieri della Compagnia di Este con l’accusa di aver perpetrato una rapina aggravata ai danni di un anziano, un episodio che ha messo a galla una spirale di vulnerabilità e aggressività.
L’aggressione, consumatasi all’interno del cimitero locale, un luogo simbolo di memoria e rispetto, rappresenta una profanazione del senso di sicurezza e di tranquillità che dovrebbe caratterizzare la vita comunitaria.
La vittima, colpita alle spalle e sottoposta a un’intimidazione brutale attraverso la minaccia di un’arma bianca, ha subito non solo lesioni fisiche, ma anche un profondo trauma psicologico.
La breve colluttazione, sfociata in ferite superficiali e un impatto violento al capo che ha causato la caduta dell’anziano, sottolinea la disparità di forze in gioco e la deliberata scelta dell’aggressore di colpire un individuo particolarmente esposto.
L’indagine, condotta con meticolosità, ha visto i Carabinieri avvalersi di un’approfondita analisi delle immagini di videosorveglianza, sia del cimitero che del circuito comunale, ricostruendo l’itinerario del fuggitivo.
L’individuazione di un’utilitaria scura, immortalata nelle riprese mentre si allontanava a velocità sostenuta, ha fornito un elemento cruciale per restringere il campo delle ricerche.
La svolta decisiva è giunta grazie alla collaborazione tra diverse compagnie dei Carabinieri, con i militari di Legnago che hanno localizzato il veicolo in sosta presso un distributore in provincia di Verona.
La perquisizione dell’autovettura ha rivelato dettagli significativi, corroborando l’ipotesi accusatoria: l’indumento indossato dall’uomo presentava caratteristiche corrispondenti a quelle rilevate dalle telecamere, le scarpe recavano tracce presumibilmente ematiche e sono state rinvenute delle forbici, strumento potenzialmente utilizzato per la rapina.
Il ritrovamento del portafoglio, abbandonato in prossimità del luogo dell’aggressione, su indicazioni fornite dal fermato, suggella il quadro di un crimine premeditato e accuratamente pianificato.
Il fermo dell’uomo, disposto dalla Procura di Rovigo, è motivato dalla gravità dei reati contestati: rapina pluri-aggravata dall’utilizzo di armi, dalla compromissione della capacità di difesa della vittima e dalla sua vulnerabilità anagrafica.
L’uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di Rovigo in attesa di un’udienza di convalida del fermo.
La vittima, attualmente ricoverata in ospedale, non versa in pericolo di vita, ma necessita di cure adeguate per superare le conseguenze fisiche e psicologiche di questo violento episodio.
Questo fatto tragico invita a una riflessione più ampia sulla necessità di politiche sociali mirate a contrastare la marginalità e a promuovere l sindacale che può portare a comportamenti antisociali.







