Per affrontare la crescente sfida demografica e la carenza strutturale di infermieri in Veneto, la Regione ha presentato un pacchetto di misure innovative, focalizzate sull’attrattività della professione e sul sostegno al personale sanitario. Al centro di questa strategia, un voucher da 1.000 euro destinato agli studenti iscritti ai corsi di laurea in Infermieristica nelle sedi regionali, un segnale tangibile dell’impegno a rendere più accessibile e desiderabile questa cruciale professione. Questa iniziativa, definita come un “esperimento mirato” dalla Regione, si inserisce in un quadro più ampio di interventi, concretizzatosi in un investimento complessivo di 9 milioni di euro annui per i prossimi tre anni accademici (2024/25, 2025/26, 2026/27). L’obiettivo non è solo fornire un aiuto economico immediato agli studenti, ma anche stimolare l’interesse per una carriera nell’assistenza sanitaria, un settore che richiede competenze sempre più specialistiche e capacità di rispondere a contesti complessi.Tuttavia, il voucher rappresenta solo una componente di un piano strategico ben più articolato. Il Piano Regionale di Contrasto alla Carenza di Personale Socio-Sanitario, recentemente approvato, introduce soluzioni destinate a ottimizzare la gestione delle risorse umane e a migliorare le condizioni di lavoro. Tra queste, spicca l’attivazione di una piattaforma digitale per la gestione della mobilità interaziendale, uno strumento volto a favorire l’equilibrio tra esigenze organizzative e desideri dei professionisti, consentendo loro di avvicinarsi alle proprie abitazioni e ridurre i tempi di percorrenza. Questa misura, già implementata, ha permesso di soddisfare le richieste di 120 operatori sanitari, dimostrando la sua efficacia nel rispondere a un bisogno concreto.Riconoscendo l’importanza del benessere psicologico del personale sanitario, la Regione ha inoltre previsto l’istituzione di sportelli di supporto psicologico all’interno di ogni azienda, un segnale di attenzione alle sfide emotive e allo stress che caratterizzano il lavoro in ambito sanitario. Parallelamente, sono state avviate campagne di comunicazione mirate, attraverso i social media e iniziative di divulgazione come open day, per promuovere la professione di infermiere e fornire informazioni trasparenti e approfondite. Infine, si è attivato un programma di orientamento scolastico presso le scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani e presentar loro le opportunità di carriera nel settore socio-sanitario.L’approccio regionale si configura quindi come un intervento multifattoriale, che coniuga incentivi economici, ottimizzazione della gestione delle risorse umane, supporto psicologico e attività di comunicazione e orientamento, con l’ambizione di costruire un sistema sanitario più attrattivo, equo e sostenibile nel lungo periodo.
Veneto, 9 milioni per gli infermieri: voucher e nuove risorse
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