Il dialogo tra due eccellenze del Rinascimento italiano, Villa Della Torre e Fondazione Palazzo Te, si arricchisce di nuove sfumature, alimentato da un’affinità storica e artistica che trascende la geografia. Villa Della Torre, gioiello architettonico eretto dalla famiglia Della Torre tra Quattrocento e Cinquecento, oggi custode di un’eredità vitivinicola sotto la guida del Gruppo Marilisa Allegrini, e Palazzo Te, capolavoro mantovano che incarna l’apice dell’architettura suburbana manierista, si presentano come specchi di un’epoca, unite dal genio di Giulio Romano, figura chiave nella loro genesi.Oltre alle evidenti somiglianze strutturali – il sapiente gioco prospettico degli spazi esterni, l’impiego del bugnato, la presenza di peschiere e i richiami all’immaginario grottesco – si delinea un percorso di valorizzazione condivisa che ambisce a ridefinire l’esperienza turistica e a offrire una nuova lettura del patrimonio culturale italiano. L’iniziativa, presentata ufficialmente a Mantova, coinvolge Stefano Baia Curioni, direttore di Palazzo Te, e Caterina Sofia Mastella Allegrini, vicepresidente del Gruppo Marilisa Allegrini, testimoniando l’impegno congiunto nella promozione di un turismo più consapevole e immersivo.Il cuore del progetto risiede nella creazione di un itinerario inedito che accorcia le distanze tra Verona e Mantova, offrendo un’opportunità unica di scoperta per il pubblico locale e internazionale. Un elemento distintivo è l’evoluzione del progetto enologico, che celebra la simbiosi tra architettura e viticoltura. Le raffinate etichette Valpolicella Classico Superiore e Lugana, già decorate con i celebri affreschi della Camera dei Giganti e della Camera di Amore e Psiche, si arricchiscono ora di una nuova, esclusiva edizione di Amarone, ispirata alla Camera del Sole e della Luna, un omaggio alla ricchezza cromatica e alla maestria pittorica di Palazzo Te. “Questo Amarone, frutto delle uve del brolo di Villa Della Torre, è un tributo a una visione comune di bellezza e un’espressione del nostro profondo legame”, sottolinea Marilisa Allegrini, presidente del Gruppo.L’innovazione non si limita al mondo del vino. Nasce un progetto concettuale, ideato dall’artista Flaminia Veronesi, che trasforma l’esperienza di visita in un viaggio simbolico. “Il Gioco del Ramarro”, un gioco da tavola ispirato alla tradizionale struttura del gioco dell’Oca, invita i partecipanti a esplorare le due dimore, rivelando dettagli nascosti e aneddoti storici legati al Ramarro, figura ricorrente nelle sale di Palazzo Te e simbolo enigmatico scelto da Federico II Gonzaga. L’appuntamento culmina con una cena di prestigio, curata dallo chef stellato Carlo Cracco, allestita nel suggestivo Cortile d’Onore di Palazzo Te, un’occasione per celebrare l’arte, la cultura e la gastronomia in un contesto di straordinaria bellezza. Questa collaborazione, più che un semplice gemellaggio, si configura come un vero e proprio dialogo tra due mondi, un invito a riscoprire la ricchezza e la complessità del Rinascimento italiano.
Villa Della Torre e Palazzo Te: un Rinascimento d’arte e vino.
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