La città lagunare si risveglia al ritmo di remi, accogliendo l’edizione numero 49 della Vogalonga, un evento che rappresenta molto più di una semplice maratona remiera. È una celebrazione vibrante dell’identità veneziana, un’immersione nelle sue radici storiche e culturali, un atto di resistenza contro l’erosione del tempo e l’incessante azione del moto ondoso. Quest’anno, oltre 7.000 vogatori provenienti da 33 nazioni diverse si sono riuniti per affrontare il percorso, a bordo di 1.956 imbarcazioni che hanno trasformato l’acqua in un caleidoscopio di colori e suoni.Il via è stato dato dal suggestivo Bacino di San Marco, da lì l’onda umana ha serpeggiato attraverso la laguna, disegnando traiettorie che abbracciano Sant’Erasmo, Mazzorbo, Burano e Murano, per poi riconfluire maestosa nel Canal Grande. Il percorso, che si estende per oltre 30 chilometri, non è solo una sfida fisica, ma un viaggio attraverso il cuore pulsante di Venezia, un’occasione per ammirare la sua architettura unica e la sua bellezza senza tempo da una prospettiva privilegiata.La Vogalonga è un fenomeno sociale che trascende le barriere d’età e di provenienza. Equipaggi composti da persone di ogni generazione, uomini e donne, locali e stranieri, si sono riuniti per condividere la passione per il remo e il profondo legame con questa città galleggiante. Il remo, un’arte antica che ha plasmato la storia e l’economia di Venezia per secoli, riemerge prepotentemente, riaffermando la sua importanza nel tessuto urbano e nella coscienza collettiva. È un rituale che ricorda un tempo in cui la laguna era solcata da innumerevoli imbarcazioni a remi, e che vuole preservare questa eredità per le generazioni future. La Vogalonga è, in definitiva, un grido di amore e di orgoglio per Venezia, un invito a riscoprire la sua anima più autentica e a proteggerla dalle sfide del presente. È una giornata in cui il remo, simbolo di tradizione e di resilienza, riprende letteralmente e metaforicamente possesso della città sull’acqua.