Il 17 luglio si svolgerà un’udienza cruciale in Appello riguardante la controversia legale tra Alisea, un’innovativa azienda benefit veneta con sede a Vicenza, e il colosso tecnologico Apple. Al centro della disputa si trova la proprietà intellettuale del design di “Perpetua”, una matita rivoluzionaria che Alisea accusa Apple di aver ingiustamente copiato. Questo caso non è semplicemente una battaglia per la tutela di un singolo prodotto, ma solleva interrogativi più ampi sulla protezione del design italiano e sull’etica dell’innovazione nell’era digitale.Nata nel 1994, Alisea rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare e di impresa sociale. Fondata da Susanna Martucci, l’azienda si dedica alla valorizzazione di materiali di scarto, trasformandoli in oggetti di design di alta qualità attraverso filiere produttive interamente Made in Italy. La nascita di Perpetua, nel 2014, segna un punto di svolta: la matita è realizzata in “zantech”, un materiale composito ottenuto dal riciclo della polvere di grafite, altrimenti destinata alla discarica. Questa polvere viene “potenziata” con altri materiali, conferendo a zantech proprietà uniche, inclusa la capacità di interagire con schermi touchscreen, rendendo Perpetua uno strumento ibrido tra tradizione e tecnologia. La gestione logistica e la confezione della matita sono affidate alla cooperativa sociale Agape-Fraglia di Vicenza, un ulteriore tassello che incarna l’impegno sociale di Alisea. La recente nomina di Perpetua come matita ufficiale del Giubileo 2025 ne sottolinea ulteriormente il valore simbolico e culturale.Il design distintivo di Perpetua, caratterizzato da una singola superficie piatta e il resto cilindrico, ha catturato l’attenzione del mondo del design, premiando l’azienda con riconoscimenti prestigiosi, tra cui una Menzione d’Onore al Compasso d’Oro ADI. La somiglianza, secondo Alisea, con la Apple Pencil 2nd Generation, lanciata nel 2018, è talmente evidente da configurare una violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Un’analisi tecnica comparativa, commissionata da Alisea, sostiene che le due matite sarebbero facilmente confondibili per il consumatore medio. La battaglia legale, iniziata nel dicembre 2022, si configura come uno scontro impari tra un’azienda italiana di piccole dimensioni e un gigante tecnologico americano. La decisione del tribunale di primo grado nel 2024 non ha accolto le ragioni di Alisea, rendendo ancora più cruciale l’esito dell’udienza di Appello.“Il nostro obiettivo primario è la tutela del nostro lavoro e del nostro know-how,” afferma Susanna Martucci, “ma questa vicenda trascende la mera difesa di un brevetto. Si tratta di affermare il valore del Made in Italy, di proteggere l’ingegno italiano e di promuovere un modello di innovazione etico e responsabile. Affronteremo questa sfida con determinazione, consapevoli delle difficoltà, ma animati dal profondo senso di giustizia e dalla ferma volontà di arrivare fino in fondo, per accertare la verità e difendere i principi che guidano la nostra azienda.” La vicenda solleva, inoltre, un dibattito più ampio sulla protezione delle innovazioni “minori” e sul ruolo del design come forma di proprietà intellettuale nell’economia digitale.
Alisea vs Apple: Appello cruciale per la matita rivoluzionaria
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