La burocrazia italiana rappresenta un ostacolo invisibile e pervasivo che affligge il sistema delle piccole e medie imprese (Pmi) del nostro paese, determinando una perdita di almeno 80 miliardi di euro all’anno. Questo drammatico quadro è stato recentemente sottolineato dall’Ufficio studi della Confedermanzione Generale delle Imprese di Mestre (Venezia), che ha evidenziato la complessità delle norme e le difficoltà pratiche di applicazione come principali responsabili del problema.Inoltre, i tempi medi per il rilascio di permessi e autorizzazioni da parte della pubblica amministrazione italiana sono tra i più lunghi d’Europa. Ciò non è solo un inconveniente per le imprese, ma anche un grave ostacolo alla crescita economica del paese.Il disegno di legge del governo italiano che prevede l’abrogazione di oltre 30.700 norme emanate tra il 1861 e il 1946 è stato proposto per ridurre la quantità delle norme vigenti, ma questo non risolverà i problemi strutturali della burocrazia italiana. Secondo una recente indagine della Banca Europea degli Investimenti, il 90% delle imprese italiane ha dichiarato di avere personale impiegato per adempiere agli obblighi normativi, rispetto a un tasso del 14% in Francia e Spagna. La media Ue è al 86%, ma la situazione italiana è ancora più critica.Gli imprenditori italiani hanno denunciato di impiegare oltre il 10% del proprio personale per espletare formalità richieste dalla legge, contro una media dell’11% in Germania e del 14% in Francia e Spagna. La situazione è particolarmente grave nelle regioni del Sud d’Italia: la Puglia si classifica al 195/o posto, la Calabria al 197/o, il Molise al 207/o e la Sicilia al 208/o.La Confedermanzione Generale delle Imprese di Mestre ha anche sottolineato che, nonostante le numerose difficoltà della pubblica amministrazione italiana, ci sono ancora zone d’eccellenza nel paese. La sanità, la ricerca, l’università e la sicurezza sono settori in cui l’Italia è considerata un modello da seguire a livello internazionale.Tuttavia, il problema strutturale della burocrazia italiana rimane un tema importante di discussione. La macchina dello Stato funziona mediamente con difficoltà e, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, l’inefficienza costituisce un tratto caratteristico. I tempi di risposta e i costi della burocrazia sono diventati una patologia non più sopportabile per le imprese italiane.È quindi necessario avviare una profonda riforma del sistema amministrativo italiano, con l’obiettivo di creare un servizio pubblico efficiente ed economicamente vantaggioso per le imprese e i cittadini. La macchina pubblica italiana deve essere modernizzata per tenere il passo con i cambiamenti epocali in atto.
La burocrazia italiana ostacola la crescita delle PMI con perdite di 80 miliardi all’anno
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