L’orizzonte politico veneto si prepara a delineare un nuovo capitolo, con la coalizione di centrodestra impegnata nella cruciale scelta del suo candidato alla presidenza regionale.
L’annuncio, anticipato dal leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, lascia presagire una decisione imminente, fissata per lunedì prossimo.
L’obiettivo primario, più che una semplice scelta di un nome, si configura come la ricerca di una figura capace di incarnare l’unità e la continuità all’interno di una coalizione eterogenea.
La sfida non è banalmente quella di individuare il più popolare, ma di selezionare un leader in grado di orchestrare interessi e sensibilità territoriali diversificate, un vero e proprio collante per un’ampia famiglia politica.
La prospettiva, come sottolineato da Lupi, guarda al futuro, ma con uno sguardo fiducioso al passato.
L’eredità lasciata dal presidente uscente, Luca Zaia, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile.
Il “buon governo” zaiano non è solo un elenco di risultati amministrativi, ma un modello di governance che ha saputo coniugare efficienza, radicamento nel territorio e capacità di dialogo con le diverse componenti sociali ed economiche del Veneto.
La nuova leadership, pertanto, dovrà non solo raccogliere il testimone, ma anche elevare il livello dell’azione politica, proiettando il Veneto verso nuove sfide.
Questo implica una capacità di innovazione programmatica, in grado di rispondere alle esigenze di un mondo in rapida trasformazione, che investe settori strategici come l’ambiente, la digitalizzazione, la sanità e il sostegno alle imprese, soprattutto quelle più piccole e innovative.
La scelta del candidato non è dunque un esercizio di routine, ma una decisione strategica che definisce il futuro del Veneto, un territorio che, pur nella sua prosperità, si confronta con questioni complesse come la transizione ecologica, l’invecchiamento della popolazione, la competitività del sistema produttivo e la necessità di rafforzare l’identità regionale in un contesto globale sempre più interconnesso.
La nuova leadership dovrà essere in grado di interpretare queste sfide e tradurle in politiche concrete, mantenendo salda l’ancoraggio al territorio e preservando i valori che hanno reso il Veneto una delle regioni più dinamiche e prosperose d’Italia.