L’ultimo Governance Poll, realizzato dall’Istituto Demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore, offre un quadro dinamico del consenso nei confronti degli amministratori locali, rivelando cambiamenti significativi nell’approvazione popolare di governatori e sindaci.
Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, si posiziona al vertice della classifica dei governatori con un gradimento del 66,5%, succedendo a Luca Zaia, storico leader veneto, ora secondo con il 66%.
Alberto Cirio, Presidente del Piemonte, completa il podio con il 59%, segnando un’incursione significativa per il centrodestra.
Sul fronte dei sindaci, Marco Fioravanti di Ascoli Piceno emerge con un consenso del 70%, seguito da Michele Guerra di Parma (65%) e da un pari merito tra Gaetano Manfredi di Napoli e Vito Leccese di Bari, entrambi con il 61%.
L’analisi più approfondita rivela che, sebbene Fedriga si sia affermato, la transizione del primato da Zaia dimostra una sottile erosione del consenso, seppur minima, per il leader veneto.
Il calo del 10,8% rispetto al momento dell’insediamento (da 76,8% a 66%) suggerisce un’evoluzione nel sentimento popolare, potenzialmente influenzata da fattori socio-economici o scelte politiche specifiche.
Questo dato è cruciale per comprendere le dinamiche di lungo periodo e la capacità di un leader di mantenere un solido consenso nel tempo.
L’andamento dei sindaci rivela tendenze simili.
Mario Conte, sindaco di Treviso, pur mantenendo una posizione di rilievo, registra un calo di gradimento.
Allo stesso modo, Valeria Cittadin di Rovigo, pur segnando un leggero aumento, dimostra come l’entusiasmo iniziale dell’elezione possa attenuarsi con il passare del tempo e l’affrontare delle sfide amministrative concrete.
La performance di Sergio Giordani, sindaco di Padova, un centro di area progressista, evidenzia come anche un’amministrazione consolidata possa sperimentare un lieve calo di approvazione, riflettendo probabilmente una più ampia tendenza di cambiamento nel panorama politico locale.
Oscar De Pellegrin, sindaco di Belluno, si distingue per un incremento di consenso, suggerendo una possibile efficacia delle politiche implementate.
In contrasto, la performance di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, e soprattutto quella di Tommaso Damiani, sindaco di Verona, segnano un significativo declino, sollevando interrogativi sulle strategie adottate e sulla percezione della loro gestione da parte dei cittadini.
La perdita di oltre il 6% di consensi per Damiani, in particolare, indica una profonda frattura tra l’amministrazione e la popolazione.
La classifica nel suo complesso offre un’istantanea preziosa delle dinamiche politiche regionali e nazionali, suggerendo che l’abilità di un amministratore non risiede solo nella vittoria elettorale, ma anche nella capacità di mantenere un rapporto di fiducia e ascolto nei confronti della comunità, adattando le politiche alle mutevoli esigenze e aspettative dei cittadini.
L’analisi di questi dati, pertanto, fornisce un utile strumento per comprendere le sfide e le opportunità che attendono gli amministratori locali nel panorama politico contemporaneo.