16 ottobre 2024 – 10:45
Nel cuore di un bosco secolare, tra gli alberi maestosi che si stagliano contro il cielo azzurro, si è consumata una scena di paura e coraggio. Un anziano ciclista, avventuratosi lungo un sentiero impervio tra Pino e Superga, ha subito una caduta rovinosa che gli ha procurato una frattura sospetta al femore. Immobilizzato nella fredda acqua di un ruscello, incapace di muoversi, ha trascorso un’eternità implorando aiuto nel silenzio della natura circostante. È stato solo grazie alla pronta reazione di tre altri appassionati di mountain bike che hanno udito i suoi lamenti disperati che il Soccorso Alpino piemontese è riuscito a raggiungerlo.Il suono delle sirene dell’ambulanza e l’arrivo tempestivo della squadra a terra del Soccorso Alpino hanno rotto il silenzio del bosco, mentre l’elicottero inviato dalla centrale operativa del 118 planava sopra la scena d’emergenza. Una volta stabilizzato sul terreno gelido, l’uomo ferito è stato sollevato con cura e trasportato al Centro Traumatologico Ortopedico per ricevere le cure necessarie.Questa vicenda drammatica mette in risalto non solo la fragilità dell’uomo di fronte alla potenza della natura selvaggia, ma anche la solidarietà e la prontezza d’animo di coloro che sono intervenuti per soccorrere il malcapitato ciclista. In mezzo alla bellezza incontaminata dei boschi torinesi, si è dipanata una storia di speranza e resilienza, dove l’unione delle forze umane ha trionfato sulla tragedia imminente. Che questa testimonianza sia monito per tutti coloro che si avventurano in solitaria nelle terre selvagge: la solidarietà e la prontezza nel soccorrere il prossimo possono fare la differenza tra vita e morte.
