17 ottobre 2024 – 07:45
Cogefa, un’importante azienda con 400 dipendenti diretti e 1200 lavoratori impiegati quotidianamente in diversi appalti, si trova ora a fronteggiare una situazione delicata e complessa. Alle otto di sera, l’annuncio è chiaro: sono state avviate tutte le azioni necessarie per impugnare il provvedimento emesso dalla Prefettura e richiedere la sospensiva presso il Tar al fine di difendere non solo la propria reputazione, ma anche il futuro dei dipendenti e collaboratori. La continuità delle attività aziendali e la corretta esecuzione delle commesse sono fondamentali per garantire la stabilità dell’azienda.La questione va oltre gli appalti diretti, coinvolgendo anche le partecipazioni ai consorzi di impresa in numerosi lavori pubblici. Un esempio lampante è rappresentato dall’appalto al col di Tenda, gestito da Edilmaco, o dagli interventi al Moncenisio: entrambi rischiano di subire un arresto improvviso. Carlo Merani, l’avvocato che rappresenta l’azienda, sottolinea con amarezza che Cogefa è vittima di una situazione paradossale. Invece di ricevere supporto e solidarietà, viene punita ingiustamente. È particolarmente significativo il fatto che sia la stessa Prefettura a menzionare la possibilità che l’azienda sia soggetta a potenziali infiltrazioni mafiose.In questo contesto complicato e carico di implicazioni legali ed economiche, Cogefa si prepara a combattere per difendere la propria integrità e continuare a operare nel rispetto delle leggi e dei valori etici che guidano le sue attività. La sfida è grande, ma l’impegno e la determinazione dell’azienda sono saldi: non si arrenderanno facilmente dinanzi alle difficoltà incontrate lungo il cammino. La solidarietà tra i dipendenti, i dirigenti e tutti coloro che fanno parte della grande famiglia Cogefa sarà fondamentale per superare questa difficile prova e riaffermare il proprio ruolo nel panorama economico e sociale del territorio in cui operano.
