Giovane africano ritrovato tra i frangiflutti: l’enigma di Santo Spirito

Nella notte scorsa, un giovane di 20 anni di origini africane è stato ritrovato tra i frangiflutti del molo di Santo Spirito, nel quartiere settentrionale di Bari. La scena era agghiacciante: le sue labbra livide, lo sguardo spaventato e confuso mentre tentava invano di pronunciare qualche parola prima di crollare privo di sensi. Le mani legate con dei rudimentali indumenti, una gamba intrappolata tra gli scogli e il volto segnato dal freddo pungente della notte. Chi poteva essere l’autore di un gesto così crudele e disumano? Le autorità sono state allertate immediatamente e hanno avviato un’indagine per cercare di risolvere questo enigma che getta ombre sinistre su quella tranquilla località costiera. L’intera comunità si è stretta intorno al giovane, offrendo supporto e solidarietà in un momento così difficile. Mentre la polizia raccoglieva prove e testimoniava i residenti, la storia di questo ragazzo sconosciuto cominciava a emergere lentamente: un viaggio attraverso deserti infuocati, mari tempestosi e confini invalicabili alla ricerca di una speranza che sembrava sempre più sfuggente. La sua voce silenziosa gridava disperatamente aiuto, ma solo il mare gelido e le rocce affilate rispondevano al suo grido mutolo. E così il mistero si infittiva, avvolgendo quel luogo solitario in un’atmosfera carica di tensione e mistero.