sabato 18 Ottobre 2025
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Irama: Antologia dell’Esistenza, un Viaggio nell’Anima

Antologia dell’Esistenza: Irama tra Fragilità, Memoria e la Ricerca di un Suono OrganicoDopo un’attesa di tre anni, Irama presenta “Antologia della vita e della morte”, un progetto discografico che si rivela essere molto più di una semplice raccolta di canzoni: è un viaggio intimo e coraggioso attraverso le ombre e le luci dell’esperienza umana.

L’artista, alla soglia dei trent’anni, confessa un percorso segnato dall’insicurezza e dalla ricerca ossessiva della perfezione, un ideale consapevole di essere irraggiungibile.

“Volevo realizzare un disco perfetto,” ammette, “perché sono un insicuro.
” Questa paura di deludere, sia il pubblico che se stesso, lo ha portato a una pausa riflessiva, un tempo necessario per elaborare emozioni complesse e trovare una direzione artistica autentica.

L’album si configura come una vera e propria antologia dell’esistenza, quattordici “racconti” che esplorano il dualismo intrinseco all’uomo: la dicotomia tra vita e morte, bene e male, forza e fragilità.
Temi delicati e spesso tabù, come gli attacchi di panico e il suicidio, vengono affrontati con una sensibilità e un rispetto profondo, cercando di comprendere il vissuto di chi lotta con pensieri oscuri.
L’intento non è quello di fornire risposte, ma di creare uno spazio di ascolto e di empatia.
Musicalmente, “Antologia.

.

.
” rappresenta una svolta significativa rispetto al passato.

Irama abbandona le strutture digitali e i suoni asettici per abbracciare un approccio più organico e “live”, privilegiando la sonorità di strumenti reali e l’immediatezza dell’esecuzione.
Questa scelta riflette una maturazione artistica e una ricerca di una connessione più profonda con il pubblico.

La collaborazione con artisti come Elodie, Achille Lauro e Giorgia arricchisce ulteriormente il tessuto sonoro dell’album, creando un caleidoscopio di atmosfere ed emozioni.

L’annuncio del primo concerto in uno stadio, il San Siro di Milano, segna un momento cruciale nella carriera dell’artista.
Nonostante l’importanza dell’evento, Irama rifiuta di considerarlo una tappa obbligata, sottolineando l’importanza di mantenere un approccio flessibile e aperto all’evoluzione.

La sua visione della musica è lontana da ogni forma di celebrazione fine a sé stessa; è un percorso continuo di scoperta e di crescita.
La sua distanza dal Festival di Sanremo, non dettata da risentimento, ma da una volontà di concentrazione sul progetto discografico e sul tour, riflette una scelta artistica autonoma.
Irama si dichiara impermeabile all’intelligenza artificiale nel campo musicale, riconoscendone l’utilità in ambiti pratici, ma respingendone l’applicazione alla creazione artistica, dove la spontaneità e l’intuizione sono elementi imprescindibili.

La sua mente, curiosa e eclettica, spazia da Beethoven a Camarón de la Isla ai Pantera, un segno di apertura mentale che, a suo avviso, è fondamentale per lo sviluppo cognitivo e artistico.
L’album è una dichiarazione d’intenti: un viaggio nell’anima di un artista che ha fatto i conti con le proprie fragilità per trasformarle in un racconto universale.

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