20 ottobre 2024 – 22:22
Il presidente Sergio Mattarella si confronta con preoccupazione e impotenza di fronte al clima politico aspro degli ultimi mesi, ma non si arrende e lancia un appello per superare l’incomunicabilità che ostacola decisioni cruciali per il Paese. Il suo richiamo, privo di emotività come sua consuetudine, è inequivocabile. Ci sono momenti nella vita di ogni istituzione in cui non basta esporre le proprie visioni approfondendo divisioni e contrasti, ma occorre anche dimostrare capacità di mediazione e sintesi. Egli sottolinea: “Questo costituisce un elemento essenziale della democrazia poiché le istituzioni appartengono e servono all’intera collettività e tutti devono potervisi identificare.” Il 29 ottobre il Parlamento sarà chiamato a rivotare la nomina di un nuovo giudice costituzionale e, dopo otto scrutini infruttuosi, non si prospetta ancora un accordo tra il governo e le opposizioni. La situazione si è bloccata sul nome di Francesco Saverio Marini, figura chiave nell’entourage del premier Meloni, che ha tentato finora di imporlo in quel ruolo. Questo rappresenta la prima sfida cruciale a cui fa riferimento il presidente. Tale momento critico coincide con la scadenza dei mandati di altri tre giudici della Corte Costituzionale entro fine dicembre. Si delineerà presto una partita a quattro che, secondo la logica di Mattarella, dovrebbe spingere i partiti a cercare compromessi anziché cercare di controllare quell’organo fondamentale.