21 ottobre 2024 – 12:45
Un intricato intreccio di loschi affari e operazioni illecite è venuto alla luce quando le autorità hanno scoperto un deposito segreto contenente lingotti d’oro e una consistente somma in contanti, nascosti in un anonimo box su corso Giulio Cesare. Questa scoperta ha rivelato un articolato sistema di riciclaggio di denaro sporco, che coinvolgeva la creazione di conti bancari in paesi dell’Est Europa e paradisi fiscali, nonché l’utilizzo di portafogli virtuali per occultare i flussi finanziari illeciti.I principali artefici di questa rete criminale, identificati come Elio Miegge, Luca Villata, Simone Marietta e Luca Pifferi, sono stati individuati come capi e organizzatori di un’ampia associazione a delinquere. Nel tentativo disperato di sfuggire alla giustizia, i quattro colletti bianchi hanno cercato rifugio in Svizzera ma sono stati prontamente fermati dalle forze dell’ordine con la valigia piena di prove incriminanti.Oggi questi presunti criminali si trovano imputati insieme ad altre 48 persone per una serie di reati che vanno dal riciclaggio alla frode, tutti perpetrati nell’ambito di questa sofisticata struttura associativa. Le indagini hanno svelato un intricato intreccio societario che coinvolgeva entità come FS srls, Progest Key srls e Omnia Energy srls, tutte intestate a prestanome o nomi falsi come Paolo Locatelli o Elisa Girotti. Queste società presentavano documentazione contraffatta al fine di ottenere certificati energetici da rivendere sul mercato.Gli amministratori delle società compivano poi trasferimenti internazionali del denaro ottenuto dalla vendita dei certificati, mascherando tali transazioni come compensi per servizi mai effettivamente resi. Un ingegnoso meccanismo che ha consentito loro di lucrare illegalmente mentre eludendo le autorità finanziarie per anni.
