24 ottobre 2024 – 01:32
La situazione attuale sta minando la stabilità della coalizione che ha portato alla presidenza della Commissione Europea. Il tono deciso di Iratxe García Pérez, leader del gruppo socialista al Parlamento europeo, è chiaro. Il suo messaggio è indirizzato principalmente alla presidente dell’esecutivo europeo ma anche al governo italiano. Se il dialogo tra il PPE e le destre continua in questa direzione, sarà necessario valutare se conferire fiducia a Ursula von der Leyen. Inoltre, la nomina di Fitto come vicepresidente esecutivo rappresenta per noi un ostacolo politico significativo che ci pone in una posizione difficile.Riguardo all’accordo tra Italia e Albania, abbiamo espresso da tempo la nostra contrarietà a tale intesa poiché fin dall’inizio dei negoziati con il governo di Meloni siamo stati contrari all’idea di esternalizzare i servizi relativi alla migrazione. Questa scelta non garantisce il rispetto del diritto internazionale, comporta costi economici inaccettabili e ha già mostrato risultati negativi: su 16 persone trasferite al centro, due erano minori, due vulnerabili e gli altri sono stati rimandati in Italia per decisione del Tribunale di Roma.Crediamo che la soluzione debba passare attraverso una politica di integrazione umanitaria che rispetti i diritti umani e il diritto internazionale. Non possiamo limitarci a discutere solo dei rimpatri degli immigrati; è fondamentale promuovere la cooperazione con i Paesi d’origine per creare canali legali e facilitare l’ingresso in Europa. Attualmente, il 50% delle persone che si occupano dei nostri familiari più anziani o meno autonomi sono immigrati. Inoltre, l’arrivo di migranti irregolari è diminuito del 42%.Il problema principale sembra essere la mancanza di sintonia tra la presidente della Commissione Europea e il primo ministro italiano. Von der Leyen sembra sostenere il progetto proposto dalla Meloni, mentre per noi socialisti ciò non è accettabile. Qualsiasi soluzione che vada oltre il Patto sull’asilo e sui migranti adottato quest’anno deve essere concordata non solo con gli Stati membri ma anche con questo Parlamento europeo.
