Charles Michel, al termine del suo mandato come presidente del Consiglio Europeo, riflette sul futuro dell’Europa e lancia un monito affinché il continente non diventi un mero museo del mondo. Sottolinea l’importanza di rinnovarsi e aumentare la competitività europea, seguendo l’esempio dei rapporti tra Letta e Draghi e puntando a una maggiore sovranità, specialmente nel settore della difesa. Riguardo alla migrazione, considerata una sfida politica ma non sistemica, Michel sostiene che l’UE debba esplorare nuove soluzioni operative e concrete come l’intesa Italia-Albania.Evitando di interferire negli affari interni italiani, il presidente del Consiglio Europeo sottolinea l’importanza dei dettagli pratici e del rispetto del diritto internazionale nell’affrontare questioni migratorie. Riconosce che la fiducia tra i leader europei è stata ripristinata dopo anni di tensione e sottolinea la necessità di combattere l’immigrazione clandestina mentre si promuovono percorsi d’ingresso legali.Guardando al futuro dell’Europa, Michel invita i leader a accelerare verso un’unione più forte e a potenziare l’industria della difesa europea per garantire autonomia strategica. Sottolinea la necessità di cooperazione tra gli Stati membri per affrontare le sfide globali e critica il protezionismo degli Stati Uniti nel contesto geopolitico attuale.Infine, Michel evidenzia l’importanza dell’unità europea nelle crisi come la pandemia da Covid-19 e il conflitto in Ucraina. Sottolinea che il Consiglio Europeo è il punto di riferimento per l’Unione Europea ma esprime dubbi sull’utilizzo del voto a maggioranza, suggerendo un possibile diritto di veto limitato su questioni cruciali per gli interessi nazionali. Infine, ribadisce la necessità di essere ambiziosi nell’affrontare le sfide globali e accelera i processi di allargamento dell’UE verso i Balcani entro il 2030 per evitare che altri prendano il sopravvento se l’Europa rimane ferma immobile.
“Charles Michel: il futuro dell’Europa e la sfida del rinnovamento”
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