26 ottobre 2024 – 01:45
Paolo Griseri e io condividevamo un legame profondo di amicizia. In un episodio della sua celebre serie televisiva “Il bosco dei saggi” dedicato a me, abbiamo adottato un rapporto informale, cosa insolita tra un giornalista e il suo intervistato. Conservo gelosamente il ritaglio di questa intervista, poiché la mia familiarità con le moderne tecnologie è piuttosto limitata. Questo frammento rappresenta per me un simbolo tangibile dell’amicizia che ci legava, ma anche del modo in cui desidero ricordare Paolo: come una persona serena, scrupolosa, appassionata dei temi che affrontava, guidata dalla logica e dal buon senso nell’approfondirli senza preconcetti, padrone della materia quando si trattava di mettere nero su bianco le sue idee.La sua assenza sarà profondamente sentita da me e sono certo anche da molti altri, indipendentemente dalle loro posizioni politiche o culturali divergenti. Paolo era un uomo sinceramente curioso e onesto. La sua integrità morale era evidente a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e interagire con lui; una qualità che non poteva passare inosservata e che veniva universalmente apprezzata.La sua eredità va oltre le sue opere scritte o i suoi contributi giornalistici; Paolo Griseri rimarrà impresso nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino. La sua capacità di esplorare argomenti complessi con profondità e sensibilità lascia un vuoto difficile da colmare nel panorama intellettuale contemporaneo. La sua figura rimarrà come un faro luminoso per chiunque cerchi la verità e l’onestà nel dibattito pubblico.Così come conservo gelosamente quel ritaglio dell’intervista come testimonianza tangibile del nostro legame, così conserviamo tutti nel nostro cuore il ricordo indelebile di Paolo Griseri: un amico, un mentore e un esempio di integrità intellettuale. Che la sua memoria continui a ispirarci nella ricerca della conoscenza e della verità in un mondo sempre più complesso e mutevole.