26 ottobre 2024 – 01:45
Durante la mia vita ho avuto il privilegio di incrociare Paolo in tre momenti diversi, ognuno caratterizzato da un significato unico e indelebile. Negli anni Ottanta, in un periodo tumultuoso e ricco di fermento, Paolo rappresentava uno dei punti di riferimento a Torino per i giovani strilloni de il Manifesto, di cui facevo parte anch’io. Prima dell’inizio delle manifestazioni ci si riuniva con lui per discutere e prepararsi alla distribuzione del giornale con entusiasmo e spirito militante. Anni dopo, nel 2012, ho avuto la fortuna di reincontrarlo in un contesto diverso: non più come strillone ma come editor del suo libro “La Fiat di Marchionne. Da Torino a Detroit”, pubblicato da Einaudi. In quest’opera Paolo ha riversato tutta la sua vasta conoscenza e la passione civile accumulata nel tempo, offrendoci uno sguardo profondo sulle trasformazioni della fabbrica e del mondo circostante. Il terzo momento è stato il più sorprendente e doloroso: ricevere la notizia della sua scomparsa dopo aver scambiato mail e messaggi con lui fino al 13 ottobre scorso, quando discutevamo della sua nuova idea per un libro. Il suo entusiasmo e la sua passione nel raccontare la società e il lavoro in Italia resteranno sempre vividi nella memoria di chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo.