In Bolivia, la situazione dei blocchi stradali continua ad intensificarsi con atti di violenza sempre più gravi. Recentemente, durante gli scontri tra i sostenitori dell’ex presidente Evo Morales e la polizia lungo la strada che collega Cochabamba all’ovest del paese, sono stati impiegati addirittura esplosivi come la dinamite. Gruppi irregolari armati hanno attaccato le forze dell’ordine a Parotani, causando ferite gravi e fratture esposte a diversi agenti. Le immagini agghiaccianti di un agente con un arto maciullato e un altro che ha perso un braccio sono diventate virali sui social media, suscitando orrore e indignazione.Nonostante la polizia sia riuscita a rimuovere il blocco stradale dopo due ore di conflitti, i sostenitori di Morales si sono rapidamente riorganizzati per chiudere nuovamente la strada principale che collega diverse città importanti. In una telefonata alla radio Chapareña Kawsachun Coca, l’ex presidente ha elogiato i manifestanti definendoli coraggiosi e impegnati nella difesa del popolo contro la crisi economica in corso. Tuttavia, le autorità locali accusano Morales di essere il principale responsabile degli atti violenti e delle vittime causate dalla situazione attuale.Il sindaco di Cochabamba ha puntualizzato che qualsiasi versamento di sangue o morte è da attribuire unicamente a Evo Morales, esortando il governo del presidente Arce a intervenire per risolvere la crisi stradale in atto. La tensione politica e sociale nel paese sembra destinata a crescere ulteriormente se non verranno adottate misure efficaci per riportare la calma e garantire la sicurezza dei cittadini.
Esplosivi e violenza in Bolivia: la crisi dei blocchi stradali si intensifica
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