La neutralità, concetto tanto discusso in tempi di conflitto, si trova al centro di un dibattito acceso tra le parti coinvolte nella guerra in corso. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la neutralità oggi equivale a sostenere la parte russa, offrendo un supporto indiretto alla Federazione Russa. Egli sostiene che non possa esistere neutralità quando si tratta di distinguere tra aggressore e vittima. Queste dichiarazioni sono state diffuse tramite Telegram, evidenziando la posizione decisa dell’Ucraina nei confronti della Russia.Zelensky critica coloro che, partecipando al vertice dei BRICS e sottolineando la propria neutralità, sembrano propendere verso una posizione filo-russa. Questo atteggiamento viene interpretato come un tentativo di risolvere il conflitto senza affrontare direttamente la responsabilità della Russia nell’avvio e nel protrarsi della guerra. Per Zelensky, l’atteggiamento neutrale in questo contesto non rappresenta una volontà reale di pace, ma piuttosto una forma di complicità con l’aggressore.In conclusione, per il presidente ucraino non c’è spazio per mezze misure o equidistanza: è guerra quella che si sta combattendo e occorre agire con fermezza contro chi ha scatenato il conflitto. Le parole di Zelensky mettono in luce la complessità delle relazioni internazionali e la necessità di assumere posizioni chiare e inequivocabili dinanzi alle sfide globali come quella attuale.
Il costo della neutralità: Zelensky critica la posizione filo-russa dei paesi neutri.
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