28 ottobre 2024 – 07:45
La notizia della scomparsa di Paolo Griseri mi ha colpito all’alba di una giornata grigia e piovosa, lasciandomi incredulo. Ogni volta che si apprende di un decesso, la sorpresa è sempre presente, quasi come se la Morte stessa debba annunciarsi con precisione e tempistiche definite, come un personaggio del Settimo Sigillo che concede un tempo per riflettere prima del confronto finale. Ho chiesto a chi mi ha comunicato la notizia maggiori dettagli su Paolo: quale dei tanti Paolo conoscevo? Griseri? Impossibile, ho parlato con lui solo due settimane fa. La nostra collaborazione si è sviluppata in diversi ambiti legati alle questioni sociali che lo appassionavano: il volontariato giovanile, l’importanza della gratuità nel mondo del Cottolengo e in generale in contesti dove la vita umana si scontra con le difficoltà dell’esistenza; oppure il declino della Fiat a Torino e la sua espansione globale, fino alla mia nomina al Consiglio di Compagnia di San Paolo. Ricordo ancora quando mi ha chiamato a mezzanotte o forse più tardi, una rarità per me abituato a orari regolari. Nonostante il mio risveglio brusco, abbiamo continuato a scherzare su quell’episodio notturno e ad intraprendere nuove collaborazioni che hanno portato alla mia partecipazione al progetto “Il bosco dei giusti” su La Stampa. Abbiamo parlato delle sofferenze umane, delle emarginazioni sociali e dei tentativi di portare speranza in realtà spesso aride. Paolo aveva una sensibilità straordinaria verso l’umano e insieme abbiamo condiviso storie vere e profonde sotto l’albero della vita. L’ultima volta che ci siamo sentiti due settimane fa, mi ha dato indicazioni su come contattare una persona specifica, dimostrando ancora una volta la sua generosità e disponibilità. Addio Paolo, hai lasciato un’impronta indelebile nella nostra comunità torinese; ora riposa in pace e osserva attorno a te: potresti incrociare sguardi familiari nel misterioso luogo dove ti trovi ora.