La Procura di Perugia ha avviato un’indagine complessa per l’omicidio di Hekuran Cumani, un giovane di ventitré anni originario di Fabriano, deceduto a seguito di un violento aggressione con arma da taglio in un parcheggio cittadino.
L’inchiesta, ora con un indagato formalmente identificato, si concentra sulla ricostruzione esatta degli eventi che hanno portato alla tragica morte.
La fissazione dell’autopsia, prevista per mercoledì, rappresenta un momento cruciale nel processo investigativo, offrendo all’indagato la possibilità di tutelare i propri diritti attraverso la nomina di un consulente tecnico o l’esercizio di altre attività difensive.
Le indagini, condotte con intensità dalla squadra mobile, hanno visto un’ampia raccolta di testimonianze e numerosi accessi domiciliari, finalizzati a ricostruire il contesto e le motivazioni alla base dell’aggressione.
Particolarmente significativo è stato l’interrogatorio ripetuto del fratello della vittima, presente sul luogo dell’evento e anch’egli rimasto ferito, la cui testimonianza si rivela potenzialmente determinante per chiarire la sequenza degli eventi e l’identità del responsabile.
Secondo le prime ricostruzioni, Hekuran Cumani e il fratello si trovavano a Perugia venerdì sera in compagnia di alcuni amici, per trascorrere una serata in una discoteca frequentata principalmente da studenti universitari.
All’interno del locale, si sarebbe innescato un primo conflitto verbale con un gruppo di giovani originari della periferia di Perugia.
Questo iniziale scontro, apparentemente di natura non violenta, si sarebbe poi rapidamente degenerato, sfociando in una rissa che ha portato all’utilizzo dell’arma da taglio e, conseguentemente, al decesso di Cumani.
L’autopsia, pertanto, assume un ruolo chiave nell’indagine.
I medici legali, attraverso l’esame autoptico, dovranno fornire elementi concreti per determinare con precisione la dinamica dell’omicidio: l’angolo di impatto del colpo, la profondità della ferita, il tipo di arma utilizzata.
Questi dettagli, unitamente alle informazioni raccolte attraverso le testimonianze e le perizie, permetteranno agli inquirenti di stabilire con maggiore certezza le responsabilità e di ricostruire il quadro completo dell’accaduto.
L’analisi forense dell’arma del delitto, se ritrovata, e la ricerca di tracce biologiche sulla vittima e sul luogo dell’aggressione rappresentano ulteriori tasselli fondamentali per risolvere la vicenda.
L’attenzione si concentra ora sulla possibilità di risalire all’identità dell’aggressore e di comprendere le motivazioni che lo hanno spinto a compiere un gesto così violento.