01 novembre 2024 – 19:45
La piazza Robilant è animata da uno striscione che recita “Cprlager”, mentre una donna, avvolta dal simbolo della pace, tiene in alto un cartello con scritto “Cpr peggio del carcere”. La sua voce si unisce a quella degli attivisti e anarchici provenienti da ogni angolo d’Italia per protestare contro la riapertura del Centro di permanenza per il rimpatrio di corso Brunelleschi. La folla risponde alla chiamata del centro sociale Gabrio, pronta a manifestare contro un sistema che impedisce l’accesso, il controllo e il dialogo con i detenuti. Le accuse di tortura e razzismo sono urlate al microfono durante la protesta, annunciando una lotta senza quartiere contro questi luoghi disumani. Il corteo si dirige verso corso Brunelleschi, circondato da un’imponente presenza delle forze dell’ordine. I fuochi d’artificio illuminano il cielo sotto Palazzo Lancia, mentre il grido “freedom, hurriya, libertà” risuona per le strade di Torino. Un vademecum diffuso sui social media invita alla coesione e alla solidarietà durante la protesta: evitare dettagli compromettenti nelle foto scattate e privilegiare i simboli della resistenza palestinese. Questo corteo non è solo una manifestazione isolata ma l’inizio di una battaglia più ampia per difendere i diritti umani e contrastare le ingiustizie presenti nei centri di detenzione.