05 novembre 2024 – 03:32
Dopo l’episodio di Bologna, un’altra vicenda si è verificata con un ricorso alla Corte di giustizia europea, che ha rinviato ai giudici di Lussemburgo la decisione sull’interpretazione delle norme riguardanti la richiesta di asilo. Nel frattempo, l’efficacia del diniego proveniente dalla commissione territoriale è stata sospesa per uno dei dodici naufraghi trasferiti in Albania. Di fronte a queste nuove interruzioni, previste in larga misura se si considera che la giurisprudenza europea prevalga su quella nazionale, il governo non nasconde la sua frustrazione. Il ministro leghista Matteo Salvini accusa alcuni giudici di essere comunisti e sostiene che l’Italia sia diventata un Paese insicuro. Tuttavia, i magistrati hanno il dovere di valutare attentamente la sicurezza dei Paesi designati come tali. A Catania, il tribunale non ha convalidato il trattenimento di tre cittadini egiziani e due bangladesi arrivati a Pozzallo, poiché la lista dei Paesi sicuri non esonera il giudice dall’esaminare se tale designazione sia conforme al diritto europeo, specialmente con l’adozione della procedura accelerata che limita i diritti dei richiedenti asilo. Questo principio è stato stabilito nella nota sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre secondo cui un Paese può essere considerato sicuro solo se lo è in ogni sua parte. Pertanto, Egitto e Bangladesh non possono rientrare in questa categoria a causa della pena di morte, delle detenzioni arbitrarie, delle violazioni dei diritti umani e dell’uso sistematico della tortura presenti in quei territori. Il dem Antonio Nicita ha elogiato questa sentenza come impeccabile e fondamentale per garantire i diritti fondamentali dei richiedenti asilo.