08 novembre 2024 – 12:01
La morte di Lucie Boch, la bambina di quasi tre anni di Saint-Christophe, avvenuta a causa di un arresto cardiocircolatorio presso l’ospedale Beauregard di Aosta nella notte tra il 10 e l’11 giugno, ha scosso profondamente la comunità locale. Gli esami medico-legali condotti da Giovanni Botta e Alessandro Marchesi su incarico della procura di Aosta hanno rivelato che la piccola era affetta da un’ernia diaframmatica congenita mai diagnosticata in precedenza.La consulenza medica ha evidenziato che la milza e lo stomaco della bambina erano spostati nella cassa toracica sinistra a causa della patologia, causando complicazioni durante le operazioni di rianimazione. Nonostante i tentativi disperati del personale medico, Lucie non è riuscita a sopravvivere a questa grave condizione.L’apertura di un fascicolo per omicidio colposo e le indagini su tre medici hanno sollevato polemiche sulla gestione del caso. Mentre i consulenti nominati dalla procura ritengono che i pediatri abbiano agito correttamente data l’imprevedibilità della situazione, il perito della famiglia sostiene che sarebbe bastato un semplice esame strumentale per individuare il problema in tempo.Il dramma si è consumato dopo che Lucie era stata portata in ospedale per un’indisposizione apparentemente banale, ma che si è rivelata essere sintomo di una grave condizione sottostante. Dopo essere stata dimessa e poi ricoverata nuovamente a causa del persistere dei sintomi, la piccola è stata tenuta sotto osservazione nella speranza di un miglioramento delle sue condizioni.Purtroppo, la tragica svolta si è verificata durante la notte quando il suo stato di salute si è deteriorato rapidamente fino alla sua prematura scomparsa. Questo triste evento ha messo in luce l’importanza della diagnosi precoce e dell’attenzione ai dettagli nella pratica medica, auspicando che simili tragedie possano essere evitate in futuro attraverso una maggiore consapevolezza e competenza nel settore sanitario.