La recente candidatura di Gennaro Sangiuliano, figura di spicco nel panorama culturale e giornalistico italiano, ha generato un’incongruenza che ha illuminato, in modo paradossale, la complessità dei processi elettorali.
Nato a Napoli il 6 giugno 1962, Sangiuliano, ex Ministro della Cultura e precedentemente volto noto del TG2 Rai, si è presentato come capolista di Fratelli d’Italia in Campania.
L’imprevisto, rapidamente corretto, riguardava un’errata attribuzione della data di nascita: un errore che lo avrebbe, in linea teorica, escluso dalla competizione elettorale, collocandolo in un anacronistico limbo temporale, come se fosse nato ben 163 anni prima dell’Unità d’Italia, nel 1862.
Questa svista, benché di breve durata, ha sollevato riflessioni sull’importanza della precisione e dell’accuratezza nella gestione dei dati anagrafici, soprattutto in contesti così delicati come la presentazione delle liste elettorali.
La rapidità con cui l’errore è stato identificato e rettificato, grazie all’intervento del tribunale e rimanendo entro i termini consentiti dalla legge (scadenza sabato alle ore 12 per la presentazione delle candidature), ha permesso a Sangiuliano di evitare un’imbarazzante esclusione e di poter partecipare regolarmente alle elezioni.
L’episodio, al di là della sua natura apparentemente banale, si presta a una lettura più ampia.
In un’epoca dominata dalla velocità e dalla disinformazione, dove l’informazione fluisce ininterrottamente e la verifica dei dati spesso risulta compromessa, la vicenda di Sangiuliano risalta come un monito alla necessità di un controllo rigoroso delle informazioni, anche quelle apparentemente insignificanti.
Il processo elettorale, infatti, è un pilastro della democrazia e richiede un’accuratezza impeccabile per garantire la legittimità e la correttezza del voto popolare.
L’aneddoto, infine, offre uno spunto di riflessione sull’invecchiamento della burocrazia e sulla sua necessità di adattarsi alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione, dove l’errore, per quanto minimo, può avere conseguenze inattese e potenzialmente rilevanti.








