12 novembre 2024 – 09:45
Il caso di cronaca riguardante Mario Luca Horotan, Loris Alasia, Stefan Liviu Gladea e Andrei Filippo Muscaliu, coinvolti nell’estorsione di un ventiquattrenne a Champoluc, ha sollevato importanti questioni sulle dinamiche criminali e sull’utilizzo dei droni. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Manlio D’Ambrosi in merito al grave episodio avvenuto il 7 novembre nella pittoresca val d’Ayas. I quattro giovani sono stati accusati di aver cercato di estorcere una somma di denaro alla vittima sul posto di lavoro, per poi inseguirlo nel bosco, utilizzando persino un drone per localizzarlo. La violenza subita dal giovane cameriere, minacciato anche di morte, evidenzia l’escalation criminale che si scontra con le normative sempre più stringenti sull’uso dei droni.Il regolamento Enac Uas-It entrato in vigore dal 1 gennaio 2024 impone l’obbligo di registrazione per tutti i droni con peso superiore ai 250 grammi, al fine di garantire la tracciabilità e la sicurezza delle operazioni. Le restrizioni sul sorvolo notturno e sull’autonomia visiva dell’operatore sono state chiaramente violate nel contesto dell’episodio a Champoluc. Questo incidente ha messo in luce anche la realtà della criminalità in Valle d’Aosta, una regione generalmente considerata sicura ma che non è immune da fenomeni come l’estorsione.I dati del Ministero dell’Interno evidenziano che Aosta si colloca all’86º posto su 106 province per denunce complessive nel 2023, confermando il suo status tra le province più sicure d’Italia. Tuttavia, le 21 denunce per estorsione presentate nello stesso anno mostrano che esistono comunque criticità da affrontare e monitorare costantemente. La Val d’Ayas, con i suoi bassi tassi di criminalità storici, si trova ora al centro dell’attenzione a seguito dell’inquietante episodio verificatosi a Champoluc.