12 novembre 2024 – 18:01
Rino Follien, figura di spicco come primo direttore della banca Bcc di Gressan, era un uomo che trovava rifugio e pace tra le piante del suo giardino segreto a SaintMartin de Corleans. Il faggio, maestoso e avvolto da un’aura di mistero, dominava lo scenario insieme alle magnolie e alle ortensie che danzavano tra ombra e luce. In questo angolo di serenità, Rino si dedicava alla contemplazione e alla ricerca interiore, cercando la luce in mezzo alle tenebre che avevano segnato la sua esistenza.Le sue giornate erano state segnate da profondi dolori: un infarto nel 1987 che lo aveva portato sull’orlo della morte, la perdita della madre Lina e del figlio Rhmy in tragici eventi successivi. Ma Rino non si lasciava abbattere dalla sofferenza, bensì la trasformava in saggezza e compassione. Seduto all’ombra del faggio secolare, coniugava spiritualità e filosofia, immergendosi nelle letture e negli appunti che custodiva gelosamente.L’uomo aveva radici profonde nella terra di Aosta, testimone delle trasformazioni avvenute nella regione da area agricola a quartiere cittadino. Cresciuto tra le tradizioni della zona, aveva lavorato nell’azienda agricola di Maturino Btemps imparando il rispetto per la natura e per le antiche usanze locali. Ogni pietra raccontava una storia vissuta da Rino: i momenti di gioia al bar-ristorante Rionda costruito dal padre Pietro, le festività al Charaban e al Carneval de Sen Marteun.Nella sua visione del mondo, non c’erano spazio per epigrafi o cerimonie funebri pompose. Desiderava essere ricordato per ciò che era veramente: un uomo semplice legato alla terra e alle sue tradizioni millenarie. Così decise di non esporre la sua salma ma di riposare in una tomba familiare disegnata con maestria dallo scultore Franco Pellissier: sette gradoni in pietra a simboleggiare i giorni della settimana, con una croce celtica ad ornare il gradone della domenica.E così come aveva predetto con serena accettazione il giorno della sua morte – una domenica mattina all’alba del 3 novembre – Rino Follien si lasciò andare alla quiete eterna abbracciato dalla natura che tanto amava.