12 novembre 2024 – 19:45
Jannik Sinner è un nome che mi accompagna da molti anni, il primo incontro risale al 2019 durante la sua prima partecipazione agli Internazionali di Roma al Foro Italico. Fu Filippo Tortu, campione olimpico italiano della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020, a presentarmelo come un giovane promettente destinato a lasciare il segno. Ricordo ancora nitidamente una foto scattata insieme, in quel momento Jannik era solo un ragazzino, ora invece mi guarda dall’alto verso il basso nonostante io sia alto 1,87 metri. Ci sentiamo e ci scriviamo spesso prima delle nostre competizioni sportive, trovando conforto e sostegno reciproco in questa pratica. Nella mia disciplina sportiva non c’è spazio per errori: se una gara non va bene, significa che è già compromessa. Ma è proprio questa sfida contro il tempo e la pressione che rende tutto così emozionante quando mi trovo sulla pista con la tensione alle stelle, consapevole di non poter permettermi alcun passo falso. È un’esperienza intensa ma breve, carica di adrenalina e determinazione. Entrambi praticanti di uno sport individuale, sappiamo quanto sia importante il supporto del team che ci circonda: dagli allenatori ai preparatori atletici, dai fisioterapisti ai medici e nutrizionisti…