16 novembre 2024 – 23:45
A difendere la città di Torino e l’intera regione del Piemonte, c’è un esercito ben equipaggiato e potenzialmente capace di contrastare il nemico, grazie a un arsenale completo. Tuttavia, la mancanza di comunicazione tra i vari distaccamenti rappresenta un punto debole che potrebbe portare alla sconfitta sul campo di battaglia. I principali bersagli dell’avversario sono i bambini, con oltre 4 mila piccoli a rischio solo nella città di Torino, dove l’infezione sta iniziando a diffondersi.L’esercito è composto da diversi distaccamenti che agiscono in modo disorganizzato a causa della mancanza di una guida unitaria: il problema principale risiede nel reperimento delle munizioni necessarie, ovvero l’anticorpo monoclonale da somministrare per proteggere la popolazione, e nella suddivisione dei settori da presidiare. Ad esempio, solo uno su 63 pediatri disponibili si è offerto volontario per partecipare all’operazione nella città capoluogo.Nei punti nascita di tutti gli ospedali, l’anticorpo verrà somministrato ai neonati nati tra il 1 novembre 2024 e il 31 marzo 2025 prima della dimissione, mentre i bambini nati tra il 1 gennaio e il 31 ottobre 2024 riceveranno il trattamento presso i centri vaccinali. Finora più di 600 bambini hanno ricevuto l’anticorpo e le preadesioni sulla piattaforma regionale stanno procedendo bene, con circa 400 adesioni solo a Torino.Nei reparti neonatali degli ospedali come Regina Margherita, Martini e Maria Vittoria la somministrazione dell’anticorpo è già in corso dal primo novembre, disponibile in dosaggi da 50 o 100 milligrammi. Le famiglie interessate devono prenotarsi sulla piattaforma Sistema Piemonte per far vaccinare i propri bambini nei centri appositi e attendere la convocazione dall’Ufficio di Igiene.È fondamentale che i pediatri partecipino attivamente alla campagna e si procurino l’anticorpo presso le farmacie ospedaliere indicate per garantire una copertura efficace contro il nemico invisibile che minaccia la salute dei più piccoli.
