La sensibilità e la consapevolezza sono essenziali per affrontare le tragedie e le ingiustizie del mondo che ci circonda. Siamo chiamati a unire le forze, a non restare indifferenti di fronte alle sofferenze altrui. Gino Cecchettin ha lanciato un appello chiaro durante la presentazione della Fondazione dedicata alla figlia Giulia: dobbiamo agire, dobbiamo impegnarci attivamente per creare un cambiamento concreto.Oltre a essere un tributo alla memoria di Giulia, la fondazione rappresenta un impegno collettivo che coinvolge ognuno di noi. Educare per produrre un cambiamento significa lavorare sulle radici profonde della violenza di genere, riconoscendo che si tratta di un problema sistemico che riguarda l’intera società. Non possiamo più considerare la violenza domestica come una questione privata da tacere, ma dobbiamo affrontarla con coraggio e determinazione.Le nuove generazioni devono essere educate in modo diverso, devono apprendere il rispetto, l’empatia e la parità di genere fin dai primi anni di vita. Solo attraverso un’educazione mirata e inclusiva possiamo sperare di porre fine alla cultura della violenza e dell’oppressione.La Fondazione Giulia rappresenta una luce nel buio, un faro che ci guida verso un futuro migliore. È il simbolo di una speranza concreta, di un impegno costante per costruire una società più giusta e solidale. Ogni contributo conta, ogni gesto d’amore e solidarietà fa la differenza. Non voltiamoci dall’altra parte, non rimaniamo passivi davanti alle ingiustizie: è il momento di agire insieme, con determinazione e compassione.
“Fondazione Giulia: un faro di speranza per combattere la violenza di genere”
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