27 novembre 2024 – 08:15
Si avvicina il periodo di festività dedicato a Sant’Ambrogio, e in città si respira un’atmosfera di fervore e preparativi. Gli operai stanno smontando le impalcature che hanno nascosto i lavori alla facciata della Scala, simbolo di Milano, in modo che il teatro possa brillare nella sua bellezza in occasione della prima del 7 dicembre. Dall’altra parte della piazza omonima, nei sontuosi saloni della ex Banca Commerciale, la storia e l’arte della città vengono celebrate e esaltate come un crocevia di talenti e creatività, dal passato glorioso alla contemporaneità.È proprio qui che ha luogo la straordinaria mostra “Il Genio di Milano”, allestita presso le prestigiose Gallerie d’Italia dal 23 novembre al 16 marzo 2025. Con oltre 140 opere tra dipinti, sculture, marmi, disegni e manoscritti, questa esposizione offre uno sguardo approfondito sulla storia culturale della città lombarda e sul suo ruolo di polo attrattore di menti brillanti e innovazioni.L’accoglienza calorosa riservata ai visitatori stranieri e la valorizzazione delle diversità rappresentano i pilastri su cui si fonda la vocazione internazionale di Milano. Come spiega Giovanni Bazoli, questa caratteristica non è solo una peculiarità dell’attualità economica della città, ma permea l’intera sua storia millenaria.La mostra si snoda attraverso dieci sezioni tematiche che ripercorrono sei secoli di vicende locali: dall’edificazione del Duomo nel 1386 con le visionarie proposte di Leonardo da Vinci fino all’epoca d’oro del Rinascimento milanese. Si celebra il cardinale Federico Borromeo fondatore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e gli artisti veneziani come Sebastiano Ricci che hanno contribuito al patrimonio artistico cittadino.Dal Settecento all’Ottocento emergono figure come l’architetto Giuseppe Piermarini e il movimento divisionista con opere suggestive di Giovanni Segantini e Gaetano Previati. Il Novecento rivela le officine a Porta Romana immortalate da Umberto Boccioni e gli scorci esistenzialisti delle periferie dipinti da Mario Sironi.Infine, l’esposizione culmina in un viaggio emozionante tra le opere degli scultori Adolfo Wildt, Lucio Fontana e Fausto Melotti, rivelando connessioni profonde tra arte e creatività che hanno reso Milano una capitale culturale senza tempo.