Dune Garden: Un Paesaggio Tra Natura, Identità e Riscoperta del MargineJacopo Ducato Ruggeri, giovane architetto paesaggista sardo trapiantato in Svizzera, ha conquistato il panorama internazionale del design del verde con “Dune Garden”, un progetto che incarna una visione radicale e inclusiva del rapporto tra uomo, natura e identità.
L’opera, premiata con l’oro-argento al prestigioso concorso mondiale della Royal Horticultural Society, di cui Re Carlo III è patrono, rappresenta un riconoscimento di merito senza precedenti per i giovani talenti del settore e un manifesto di un nuovo approccio botanico, permeato di sensibilità queer.
L’inaugurazione al Flower Show di Wentworth Woodhouse, nel South Yorkshire, ha segnato l’inizio di un percorso di risonanza globale.
La BBC, colpita dalla forza innovativa del progetto, lo ha scelto come emblema di un futuro sostenibile, documentandone la genesi e la filosofia in un reportage dedicato.
L’interesse di Brandon Thatchers, leader mondiale nella creazione di scenografie per Hollywood, testimonia il potenziale narrativo del giardino, capace di evocare emozioni e suscitare riflessioni profonde.
“Dune Garden” non è semplicemente un giardino, ma un ecosistema studiato per celebrare ciò che spesso viene considerato marginale, superfluo, o addirittura indesiderato.
Si tratta di una profonda rilettura del concetto di bellezza, estesa a ciò che si trova ai confini, in quelle aree spesso trascurate e sottovalutate.
Il paesaggio, plasmato da dune modellate dal vento, è un abbraccio di pini e ginepri contorti, un micro-mondo dove la sabbia finissima accoglie un’esplosione di colori e forme: fiori selvatici, alberi nodosi, arbusti vigorosi, graminacee resistenti, muschi soavi.
L’architetto sardo reinventa lo spazio con pochi, essenziali elementi scenografici, creando un ambiente accogliente, aperto alla diversità, un invito all’incontro e alla condivisione.
La sua visione si concretizza in un equilibrio virtuoso tra ciò che è coltivato e ciò che è selvatico, un’armonia in cui nessuna entità prevale sull’altra, ma tutte coesistono in una relazione etica e funzionale.
La scelta di un fondo sabbioso per il percorso invita a camminare a piedi scalzi, lasciando impronte leggere e temporanee, un gesto che richiama la cultura svizzera del depavimentare, della rinuncia al cemento e al costruito.
L’arredo, essenziale, in legno naturale, si integra perfettamente nel paesaggio, mentre una doccia all’aperto permette all’acqua di ritornare alla terra, nutrendo le piante e completando il ciclo vitale.
“La vera salute di un ecosistema non si misura nel controllo, ma nella capacità di rafforzare ciò che la natura stessa decide di creare,” spiega Ducato Ruggeri.
Il progetto è un omaggio agli ecosistemi dunali, un ricordo dei paesaggi costieri minacciati, un tributo a Arbus (Sardegna) e Fire Island (USA), luoghi che hanno ispirato la sua visione.
“Dune Garden” è un paesaggio immaginario, senza confini, un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, a celebrare la biodiversità in tutte le sue forme, a riconoscere il valore intrinseco di ogni elemento naturale.
Un invito a interiorizzare un principio semplice ma rivoluzionario: in natura, non esistono scarti.







