28 novembre 2024 – 04:15
Quattro giorni sono trascorsi dalla tragica morte di Ramy, un giovane che avrebbe compiuto vent’anni il 17 dicembre. La sua vita è stata spezzata la notte di domenica quando, a bordo dello scooter guidato dal suo amico tunisino Fares Bouzidi, sono stati coinvolti in un incidente fatale all’incrocio tra viale Ripamonti e via Quaranta. Sul luogo dell’impatto ora si trovano fiori, foto e messaggi in memoria di Ramy, mentre la comunità si stringe intorno al dolore della famiglia.La tragedia si è trasformata in una serie di eventi tumultuosi nel quartiere Corvetto, dove Ramy ha trascorso la sua infanzia nella periferia sud della città. Cassonetti incendiati, scontri con le forze dell’ordine e tensioni diffuse hanno scosso la tranquillità del quartiere. Tuttavia, il padre di Ramy, signor Elgaml, ha lanciato un appello alla calma e ha espresso fiducia nelle istituzioni italiane.Ramy era un ragazzo felice che si sentiva più italiano che egiziano; aveva abbandonato gli studi dopo la terza superiore per intraprendere la carriera di elettricista insieme al suo mentore Giovanni. Il sindaco Giuseppe Sala ha contattato la famiglia per esprimere le condoglianze e ringraziarli per aver chiesto il rispetto della legalità durante i momenti di tensione.La madre di Ramy racconta ancora sgomenta come due amici abbiano bussato alla porta alle prime luci dell’alba per informarla dell’incidente che aveva portato suo figlio all’ospedale Policlinico. Le circostanze esatte dell’accaduto rimangono oscure: cosa abbia spinto l’amico di Ramy a fuggire dai carabinieri quella notte resta un mistero doloroso per una madre che vede il suo mondo crollare con la perdita del proprio figlio.