28 novembre 2024 – 05:40
Un’ampia e intensa operazione volta a contrastare la pirateria audiovisiva, senza precedenti nel contesto italiano e internazionale, ha condotto al sequestro di oltre 2.500 canali illegali e server che erano alla base della diffusione dei segnali illeciti in Europa. Si è trattato di un vasto giro illegale d’affari che genera un introito annuo di ben 3 miliardi di euro, causando danni economici per oltre 10 miliardi alle aziende operanti nel settore delle Pay Tv. Sono stati circa 22 milioni gli utenti colpiti dall’oscuramento degli accessi, bastavano solamente 10 euro per avere accesso a tutti i canali del servizio di streaming.Su mandato della Procura distrettuale di Catania, le forze dell’ordine italiane hanno condotto un’operazione congiunta coinvolgendo 270 agenti della Polizia Postale, in collaborazione con le autorità straniere e sotto il coordinamento di Eurojust ed Europol. Sono state eseguite ben 89 perquisizioni in quindici regioni italiane e altre 14 in Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina nei confronti di ben 102 individui coinvolti nell’illegale attività.I profitti derivanti da queste attività criminali sono paragonabili a quelli generati dal traffico di sostanze stupefacenti come la cocaina ma presentano un rischio inferiore per coloro che vi partecipano. L’associazione criminale era dedita a una serie di reati tra cui lo streaming illegale di contenuti audiovisivi, l’accesso abusivo ai sistemi informatici, la frode informatica e il riciclaggio. Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la pirateria digitale e dimostra l’impegno delle autorità nel contrastare le attività illegali online che minacciano non solo le imprese ma anche gli utenti stessi.
