28 novembre 2024 – 18:20
La vicenda di Caterina Peluso, anziana donna di Settimo Torinese, morta a causa di un’occlusione intestinale all’ospedale di Chivasso, ha destato indignazione e sconcerto per il trattamento del suo cadavere da parte dell’Asl To4. La figlia Maria Teresa Citro ha denunciato il degrado in cui è stato lasciato il corpo della madre, abbandonato su una barella nel corridoio della camera mortuaria per quattro giorni, coperto solo da una canottiera sporca di sangue e liquame. L’odore nauseante che pervadeva l’ambiente e la colorazione verde dei tessuti del cadavere hanno reso la scena simile a un film horror.Maria Teresa, insieme alle sorelle Rosa, Antonia e Paola, ha deciso di agire legalmente presentando un esposto in procura a Ivrea contro l’Asl To4. Hanno potuto vedere la madre solo il giorno prima del funerale, nonostante il cartello delle camere mortuarie indichi orari di apertura regolari. L’avvocato delle sorelle Citro ipotizza reati come vilipendio di cadavere e mancata vestizione della salma da parte del personale ospedaliero.La direttrice dell’ospedale Rita Ippolito difende l’operato della struttura sostenendo che la salma è stata conservata correttamente nella cella frigorifera e che tutti i protocolli sono stati rispettati. Tuttavia, le patologie accelerano il deterioramento della salma, influenzando anche il ritardo nel funerale.Questa vicenda solleva importanti questioni sull’umanità e la dignità nel trattamento dei defunti e sulla trasparenza delle procedure ospedaliere. È fondamentale garantire rispetto e decoro ai cadaveri e fornire adeguate spiegazioni alle famiglie coinvolte. La denuncia delle figlie di Caterina Peluso mette in luce la necessità di un’attenta supervisione delle pratiche mortuarie per evitare situazioni simili in futuro.