In un contesto di crescente tensione sociale, si evidenzia chiaramente un tentativo esplicito di minare il diritto fondamentale allo sciopero e alla protesta pacifica. Si discute al Parlamento un decreto controverso, noto come “decreto sicurezza”, che mira a criminalizzare le azioni di sciopero, i blocchi stradali e le occupazioni delle fabbriche in caso di chiusura. Questo suscita preoccupazione per una possibile svolta autoritaria che mette a rischio le libertà individuali e collettive.Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso con fermezza la necessità di respingere tale tentativo restrittivo e ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva di tutti nella difesa dei diritti civili. La rivolta sociale diventa quindi un mezzo per ribaltare la situazione attuale, promuovendo la solidarietà e la consapevolezza che le ingiustizie riguardano ognuno di noi.Nel frattempo, a Bologna si è svolto uno sciopero generale che ha visto la partecipazione di migliaia di persone con bandiere, fischietti e striscioni. Il corteo si è snodato dalle vie cittadine verso piazza Maggiore, guidato dai rappresentanti sindacali della Cgil e della Uil. L’atmosfera era carica di determinazione, con molti manifestanti indossanti gilet rossi che gridavano “è il momento della rivolta sociale”.L’evento ha causato pesanti disagi al traffico in centro città, ma ha anche evidenziato la forza e la determinazione dei cittadini nel difendere i propri diritti contro ogni forma di limitazione o repressione. La mobilitazione rappresenta quindi l’inizio di un percorso volto a cambiare radicalmente il corso degli eventi nel Paese, attraverso l’unione e la solidarietà tra le persone.
“Decreti sicurezza: la lotta per difendere i diritti civili”
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