30 novembre 2024 – 22:15
Una processione silenziosa si snoda lungo le strade di Milano, nel quartiere Corvetto, per onorare la memoria di Rami Elgaml, il giovane diciannovenne deceduto in sella allo scooter durante un inseguimento con i carabinieri. La folla si ferma davanti al civico 6, residenza della famiglia del ragazzo, che ha scelto di non partecipare alla fiaccolata organizzata dagli amici e sostenuta dai collettivi dei centri sociali e dai Giovani Palestinesi di Milano. Nonostante il gelido clima milanese, circa 600 persone si sono radunate per rendere omaggio a Ramy. La fidanzata del giovane si inginocchia commossa davanti al luogo dove ha perso la vita, mentre i presenti intonano il coro: “Giustizia, giustizia”. Fumogeni rossi e blu illuminano la strada, accompagnati da uno striscione che proclama: “Uniti nel vostro dolore”. Amici di Ramy espongono una grande foto del ragazzo e uno striscione firmato dal centro sociale Lambretta chiede: “Ma quale sicurezza? Verità per Ramy e Fares”. In un gesto rispettoso verso la famiglia del defunto, alcuni manifestanti evitano una determinata via per non rievocare brutti ricordi. Gli organizzatori del corteo richiamano l’attenzione della stampa sulla discrezione necessaria e invitano chiunque abbia intenti violenti ad allontanarsi. Durante il tragitto, si registra un momento di tensione quando la consigliera regionale Carmela Rozza prende la parola per esprimere solidarietà ai giovani dei quartieri popolari, suscitando contestazioni da parte dei presenti. Alcuni rappresentanti dei Giovani Palestinesi ribadiscono che il quartiere Corvetto non necessita di ulteriori forze dell’ordine come proposto dal governo Meloni. Il corteo raggiunge infine via Ripamonti, teatro dell’incidente mortale in cui Ramy ha perso la vita.