Declino nevicate Alpi: studio Eurac Research evidenzia diminuzione drastica, impatto sul versante sudoccidentale e trasformazione piogge-neve. Preoccupazione per equilibri e risorse idriche alpine.

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Durante l’ultimo secolo, le Alpi hanno registrato un preoccupante declino del 34% nelle precipitazioni nevose, con variazioni significative a seconda delle regioni. Lo studio condotto da Eurac Research e pubblicato sull’International Journal of Climatology ha evidenziato una diminuzione drastica delle nevicate sul versante sudoccidentale, con valori quasi dimezzati rispetto al passato. Questo trend negativo si è accentuato soprattutto dopo il 1980, in parallelo all’aumento delle temperature medie.L’analisi ha coinvolto dati provenienti da 46 stazioni distribuite in tutta l’area alpina, prendendo in considerazione non solo la quota ma anche parametri climatici come temperatura e precipitazioni totali. Secondo Michele Bozzoli, meteorologo di Eurac Research e principale autore dello studio, le aree alpine sotto i 2.000 metri di altitudine e il versante meridionale sono le più colpite da questo fenomeno. In particolare, Italia, Slovenia e parte delle Alpi austriache stanno assistendo a una trasformazione delle nevicate in piogge sempre più frequente.Nelle regioni settentrionali come la Svizzera e il Tirolo settentrionale, l’altitudine gioca un ruolo determinante: mentre alle quote più basse le nevicate si stanno trasformando in pioggia a causa dell’aumento termico, alle altitudini più elevate la presenza della neve persiste grazie a condizioni climatiche ancora favorevoli. Al contrario, nelle zone sudoccidentali e sudorientali le temperature sono aumentate drasticamente, portando persino alle quote più elevate una maggiore frequenza di piogge anziché nevicate.Questi cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per gli equilibri naturali dell’ecosistema alpino e pongono sfide importanti per la gestione sostenibile delle risorse idriche legate alla fusione delle nevi. È necessario adottare misure concrete per affrontare questa situazione e preservare la biodiversità e la bellezza paesaggistica di queste montagne così preziose per l’Europa.

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