Il generale Park An-su, capo dell’esercito sudcoreano, è stato designato come comandante della legge marziale proclamata di notte dal presidente Yoon Suk-yeol. Secondo quanto riportato dalla Yonhap, Park ha immediatamente avviato una serie di misure drastiche che includono la sospensione delle attività parlamentari e dei partiti politici. Questa decisione ha gettato il Paese in uno stato di incertezza e tensione, con la popolazione divisa tra coloro che sostengono l’intervento militare e chi invece lo condanna come un attacco alla democrazia. Le strade delle principali città sono state presidiate dalle truppe armate, mentre si diffondono voci su possibili arresti di esponenti politici e attivisti. La comunità internazionale segue con apprensione gli eventi in corso in Corea del Sud, temendo che la situazione possa sfuggire di mano e portare a gravi conseguenze per la stabilità della regione. Mentre i negoziati diplomatici sono in corso per cercare una soluzione pacifica alla crisi, la paura e l’incertezza si diffondono tra la popolazione civile, costretta a confrontarsi con una realtà inaspettatamente minacciosa.
Crisi in Corea del Sud: generale Park An-su nominato comandante della legge marziale
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