02 dicembre 2024 – 06:32
Denunciare non si limita solo a recarsi dalle forze dell’ordine, ma implica anche il coraggio di parlare pubblicamente, chiedere supporto e sostenere il cambiamento culturale in corso. Queste sono le parole della deputata veneta Martina Semenzato, presidente della Commissione femminicidi della Camera, che ha evidenziato la necessità di affrontare apertamente il problema della violenza di genere. Durante un tavolo di discussione organizzato da Noi moderati, sei donne su tredici presenti hanno raccontato le proprie esperienze di abusi subiti.Sembrerebbe un fenomeno circoscritto alle recenti inchieste come Me too all’italiana, ma Semenzato preferisce non etichettarlo in questo modo, facendo riferimento a casi come quelli di Silvia Cestaro in Veneto o Francesca Ghio a Genova. È innegabile che questi episodi siano sempre più diffusi, tuttavia la deputata rifiuta l’idea di associarli ad un movimento specifico. Ciò che emerge è piuttosto il desiderio delle vittime di condividere le proprie sofferenze e dare voce alle proprie storie.Inoltre, Semenzato mette in luce un dato preoccupante: il 62% delle donne vittime di violenza non è economicamente indipendente. Molte non sono a conoscenza degli strumenti disponibili per aiutarle, come ad esempio il microcredito di libertà o la possibilità di sospendere i mutui. È fondamentale informare queste donne sulle risorse a loro disposizione, compresa la possibilità di trasferirsi se lavorano in una azienda pubblica.La lotta alla violenza contro le donne richiede quindi un impegno collettivo per garantire loro sostegno e protezione in ogni fase del percorso verso la liberazione e l’autonomia economica.