‘Ndrangheta, sciolto il comune di Saint-Pierre in Valle d’Aosta

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Il Presidente della Regione Renzo Testolin interviene dopo la decisione del Consiglio dei Ministri sullo scioglimento del Comune di Saint-Pierre per infiltrazioni della “‘ndrangheta”, ratificata nella riunione di ieri, giovedì 6 febbraio, a Palazzo Chigi.

Renzo Testolin

“La nostra Regione si risveglia oggi trasformata dall’epilogo di un percorso iniziato nell’aprile scorso e che ci consegna un Comune valdostano sciolto per mafia. Il dolore, la rabbia e la consapevolezza che questa ferita colpisce profondamente il nostro ‘’senso di appartenenza’’ non può però che spronarci a lavorare sin da subito con umiltà, onestà, serietà e coesione per allontanare dal nostro territorio ogni dubbio in merito all’operato delle nostre Istituzioni e ai valori nei quali da sempre si riconosce la nostra comunità.

La Regione ha operato in questo difficile percorso quale corretto ed imparziale esecutore di deleghe ministeriali garantendo, con l’invio nel mese di novembre della prevista relazione, dei Commissari delegati, contenente la fotografia complessiva e veritiera derivante dalla disanima della situazione del Comune di Saint-Pierre. La situazione ha visto , durante tutto il 2019 e fino alla decisione assunta nella serata di ieri dal Consiglio dei Ministri, un corretto, continuo e leale confronto tra Stato e Regione, con il rispetto dei ruoli e dei protocolli previsti per queste delicate situazioni.

A chi oggi, per meri motivi elettorali o per semplice piacere di insinuare falsi dubbi, polemizzando su situazioni che invece rimangono assolutamente in linea con i corretti confronti istituzionali tra Stato e Regione, rispondiamo con molta serenità che le nostre Istituzioni e le nostre prerogative istituzionali si difendono e si valorizzano giornalmente con il lavoro serio ed onesto che deve caratterizzare l’operato di ogni amministratore che abbia coscienza del proprio importante ruolo a tutela della comunità che rappresenta.

Non abbiamo bisogno di proclami e di sterili polemiche, ma di impegno, correttezza e disponibilità a rimboccarsi le maniche, per far sì che la cicatrice creata da questa situazione possa essere attenuata nel tempo dai tanti comportamenti virtuosi e meritevoli che la nostra gente di montagna e le nostre Istituzioni hanno saputo esprimere in passato e sapranno sicuramente dimostrare in futuro, nel solco della legalità.

I valdostani hanno bisogno di buoni e quotidiani esempi di lavoro, serietà e dedizione e non di falsi moralizzatori”.

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