Il cinema, arte che riflette la complessità dell’animo umano e delle relazioni che intessiamo nella nostra esistenza, è il mezzo attraverso il quale registriamo le sfumature della nostra identità. Giorgio Diritti, regista di profonda sensibilità e acume, ci guida in un viaggio attraverso le sue opere, mettendo in luce le dinamiche umane più intime e la fragilità che risiede in ognuno di noi. Attraverso pellicole come “L’uomo che verrà” e “Volevo nascondermi”, Diritti esplora i confini dell’umanità, ponendo l’accento sulle relazioni interpersonali e sul desiderio primordiale di essere accolti e amati.Nel suo prossimo progetto cinematografico, Diritti si propone di scrutare da vicino la contemporaneità, concentrandosi sulle nuove generazioni e sul loro rapporto con il mondo del lavoro e con le proprie aspirazioni. Con sguardo critico ma empatico, il regista osserva come i giovani si identifichino spesso attraverso l’apparenza e il mondo virtuale dei social media, perdendo di vista la propria autenticità.Nella sua visione del cinema futuro, Diritti esprime preoccupazione per la tendenza verso un intrattenimento standardizzato che rischia di omologare le produzioni cinematografiche. Tuttavia, resta convinto che il cinema conservi sempre la sua potenza evocativa e il suo impatto emotivo sulla psiche umana, simile all’effetto dei sogni.Infine, nel contesto del Festival del Cinema di Porretta Terme diretto da Luca Elmi, viene celebrata l’eredità di Glauber Rocha, figura chiave del Cinema Novo brasiliano. Attraverso la proiezione dei suoi film più significativi, come “Il dio nero e il diavolo biondo”, si rende omaggio a un maestro dell’arte cinematografica che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema mondiale.
Il cinema come specchio dell’animo umano: il viaggio di Giorgio Diritti.
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