“La battaglia politica tra Conte e Grillo nel M5S: tensioni interne e esterne”

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Il confronto politico tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo si fa sempre più acceso, con la creazione di nuove barriere nel panorama politico italiano che stanno generando tensioni all’interno del Partito Democratico. Il nuovo voto per la Costituente Cinque Stelle, che si protrarrà fino a domenica, mette in allarme tutti i partecipanti, mentre l’apertura delle urne crea un clima di grande attesa e incertezza. Non è un caso che in queste ore decisive, con gli iscritti al Movimento chiamati a esprimere il loro parere sulle decisioni prese recentemente – come l’abolizione della figura del garante e la possibilità di cambiare il simbolo – Conte abbia deciso di prendere le distanze dalle forze di centrosinistra: “Se dovessimo votare oggi andremmo da soli. Siamo progressisti, non schierati a sinistra”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a La Stampa. Queste parole non sono state solo una rivendicazione dell’identità originale del Movimento 5 Stelle, ma anche una risposta alle critiche provenienti dall’ala più vicina a Beppe Grillo, che accusa Conte di voler trasformare il Movimento in un semplice strumento dei democratici. Si tratta quindi di una battaglia interna che però ha ripercussioni anche all’esterno. Internamente, Grillo cerca di sabotare il nuovo voto invitando tutti a disertarlo, mentre Conte difende le scelte della Costituente, soprattutto quella di definirsi “progressisti indipendenti”. Tuttavia esternamente si registrano malumori tra i potenziali alleati del campo largo che vedono con sospetto questa volontà da parte di Conte di distinguersi dagli altri partiti. Andrea Orlando, deputato del PD ha commentato: “Per giungere ad accordi è necessario guardare agli aspetti positivi e non focalizzarsi solo sulle differenze tra PD e M5S riguardo all’Ucraina e all’UE”. Una reazione che ha sorpreso un esponente dei Cinque Stelle: “Se avessero letto l’intervista senza fermarsi al titolo avrebbero capito che Conte ha ribadito concetti già espressi in passato”, ovvero la necessità di superare gli ostacoli per costruire un’alternativa credibile. Ironica la replica dell’eurodeputata Pd Pina Picierno: “Come il Megadirettore Galattico Duca Conte Balabam in Fantozzi, il leader dei Cinque Stelle inventa una nuova categoria dello spirito: il progressista non schierato a sinistra. Un progressista moderato insomma”.

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