07 dicembre 2024 – 14:20
Querio Gianetto, uomo di 52 anni con un passato da presidente dell’Unione montana Valle Sacra e attuale candidato alla Camera con il partito Italexit, si è trovato coinvolto in una controversia legale che lo ha visto querelato per diffamazione da Giampiero Bozzello Verole, rappresentato dall’avvocato Luca Fiore. Tutto ebbe inizio nel dicembre del 2018, durante una riunione della Comunità montana, quando Gianetto accusò pubblicamente Bozzello Verole, allora direttore dell’Unione montana Valle Sacra, di aver commesso un presunto falso nell’esercizio delle sue funzioni. L’accusa era relativa al mancato ottenimento di un contributo regionale annuo di 30 mila euro destinato all’Unione. In precedenza, durante un’altra riunione datata 27 giugno 2006, Querio Gianetto aveva già mosso accuse nei confronti di Bozzello Verole, questa volta riguardanti la presunta produzione di un atto falso. In particolare, si faceva riferimento alla partecipazione di Bozzello Verole a un’assemblea societaria della Segheria Valle Sacra, dove sarebbe stato votato un significativo aumento di capitale.Tuttavia, le accuse mosse da Gianetto sono state oggetto di una sentenza emessa dal giudice Giampiero Caliendo che ha smentito le affermazioni dell’ex presidente dell’Unione montana Valle Sacra. La documentazione agli atti non avrebbe confermato le dichiarazioni diffamatorie di Gianetto e pertanto la sentenza ha accolto le argomentazioni della parte offesa.Questa vicenda mette in luce quanto sia importante fare affidamento su prove concrete e documentate prima di formulare accuse gravi nei confronti di terzi. La diffamazione può avere conseguenze legali rilevanti e è fondamentale agire con responsabilità e rispetto verso gli altri nella comunicazione pubblica e istituzionale.