08 dicembre 2024 – 09:45
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha deciso di porre fine all’esclusiva diretta per il servizio pubblico di Sanremo. Ora, per partecipare a questo evento, è necessario seguire una serie di procedure: un bando, la manifestazione d’interesse e l’assegnazione al miglior offerente. Questo nuovo processo entrerà in vigore a partire dal Festival del 2026, poiché per quello successivo l’accordo è già stato siglato e rimane valido nonostante la decisione del TAR. La Rai ha la possibilità di presentare ricorso al Consiglio di Stato per cercare di ribaltare la situazione. Tuttavia, nei vertici della Viale Mazzini non si prevedono dubbi o incertezze sulla questione. Si rispetta la decisione del TAR, ma si confida che verrà modificata in appello.L’unica emittente che potrebbe garantire ascolti simili è Mediaset, che in passato ha restituito il Giro d’Italia poiché non aveva le risorse necessarie per organizzarlo come noi. Se si è scelto di mettere fine a questo evento storico, bisogna riflettere attentamente sulle conseguenze.Recentemente si è tenuta una lunga riunione presso il Comune di Sanremo dopo la lettura della sentenza del TAR. Secondo il codice degli appalti attivi, non sarà più necessario indire una gara d’appalto ma sarà sufficiente una manifestazione di interesse da parte dei potenziali partecipanti.Il proprietario del Teatro Ariston, Walter Vacchino, ha proposto la creazione di una società tra il Comune e la Rai per gestire l’evento in futuro. Anche l’avvocato Damiano Lipani ha preso posizione sull’argomento, supportando la JE (Just Entertainment), società che aveva presentato al Comune la sua proposta.In passato si pensava che solo la Rai potesse gestire eventi sportivi importanti come Sanremo, ma ora con l’emergere di piattaforme come Sky e Dazn le cose stanno cambiando. Il Comune è aperto a valutare tutte le proposte migliorative e il sindaco confida nel fatto che otterrà condizioni vantaggiose grazie alla competizione tra gli offerenti.