Un’onda di instabilità atmosferica si appresta a investire il Veneto a partire dalle ore centrali di domenica 2 novembre, con un andamento dinamico e potenzialmente impattante.
L’arrivo di perturbazioni in quota, originate da sistemi complessi a ovest, determinerà un progressivo aumento delle precipitazioni, inizialmente deboli e sparse, per poi intensificarsi nel corso del pomeriggio e della sera.
La fase più critica è prevista tra il tardo pomeriggio e la sera, quando le piogge assumeranno carattere più intenso, localmente moderato e a tratti forte, con un rischio elevato di rovesci convettivi e isolati temporali.
Queste ultime manifestazioni saranno particolarmente concentrate nelle aree prealpine e sulla pianura veneta, a causa della convergenza di masse d’aria umide e instabili.
L’evoluzione dei fenomeni sarà accompagnata da un significativo calo delle temperature in quota, che determinerà un’abbassamento generalizzato del limite delle nevicate.
Si prevede che le nevicate inizieranno a interessare le zone montane sopra i 1500/1700 metri, mentre sulle Dolomiti si assisterà a un calo da una quota di 2300/2500 metri a quella inferiore, in serata.
Un quadro simile, sebbene con quote leggermente più elevate, è atteso sulle Prealpi, dove la neve potrebbe interessare zone generalmente sopra i 2000 metri.
La persistenza delle precipitazioni, seppur in diminuzione dalla tarda serata a partire da ovest, e la quantità di acqua complessiva che potrebbe accumularsi, sollevano preoccupazioni per il rischio idrogeologico.
In particolare, il Centro Funzionale decentrato della Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di criticità gialla (fase di attenzione) per le zone VENE-H (Piave Pedemontano) e VENE-B (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone), con validità dalle 14:00 del 2 novembre fino alle 6:00 del 3 novembre.
Questo stato di attenzione implica la potenziale innesco di fenomeni franosi superficiali, esacerbati dall’umidità del terreno, e di rapide colate di fango.
L’aumento del deflusso idrico potrà portare a un innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua minori e secondari.
Si segnala inoltre il rischio di rigurgito dei sistemi di drenaggio e smaltimento delle acque meteoriche, con conseguenti possibili allagamenti di locali interrati, garage e sottopassi.
La combinazione di questi fattori rende cruciale la massima cautela e l’adozione di misure preventive da parte della popolazione residente nelle aree a rischio.
È raccomandato monitorare costantemente l’evoluzione della situazione meteorologica attraverso fonti ufficiali e seguire le indicazioni delle autorità competenti.







