Famiglie, lavoratori e imprese: il ConsVda del 17 aprile lavora sulla proposta di legge per l’emergenza Coronavirus

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La seduta si è svolta in modalità telematica

L’esame della proposta di legge regionale, presentata dai consiglieri regionali Marquis (SA), Barocco (GM), Daudry (AV), Lavevaz (UV), Aggravi (Lega VdA), Cognetta (Vdalibra) e Mossa (M5S), contenente ulteriori misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza Coronavirus, è stato il centro della discussione nel consiglio regionale di oggi 17 aprile. Il Presidente della seconda Commissione “Affari generali”, Pierluigi Marquis (Stella Alpina), ha illustrato al Consiglio i contenuti dell’iniziativa legislativa. Richiamando la prima misura attivata il 25 marzo scorso, con la sospensione per un anno delle rate dei mutui agevolati regionali e con l’istituzione di un fondo di garanzia presso le Confidi con un impegno di 3,7 milioni di euro, il Consigliere Marquis ha evidenziato che «era necessario però sviluppare rapidamente una seconda azione, che sostenesse il sistema economico valdostano in un contesto di emergenza. Alla seconda Commissione “Affari Generali” è stato affidato il mandato di preparare questa proposta di legge, avendo a disposizione una dotazione di 25 milioni di euro ». Il Presidente della seconda Commissione ha poi dettagliato i 22 articoli del provvedimento, specificando che «si tratta di misure trasversali, che agiscono in un’ampia platea di beneficiari, che sono in grado, proprio per come sono disegnate, di essere attuate in tempi ragionevolmente brevi». Annunciando poi gli interventi futuri, il Consigliere Marquis ha osservato che «un capitolo e un’azione speciale dovranno essere consacrati anche all’emergenza in corso e all’azione di sanità pubblica dei prossimi mesi. Sarà necessario predisporre un apposito provvedimento legislativo, da elaborare congiuntamente con la quinta Commissione consiliare, per affrontare con carattere organico almeno tre aspetti prioritari: l’acquisizione di materiali sanitari, la valorizzazione anche economicamente dello straordinario lavoro degli operatori impegnati in questa drammatica situazione, la previsione delle necessità strumentali, organizzative e di prevenzione per affrontare sul medio periodo l’evolvere della crisi sanitaria che oggi riveste carattere di emergenza, e quindi tracciare un nuovo percorso della sanità pubblica». Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha evidenziato: «Non è stato un lavoro facile, ma ogni Consigliere ha portato fattivamente il proprio contributo. Si sarebbe potuto e dovuto fare di più, ma abbiamo ritenuto opportuno non rimandare una risposta, seppur imperfetta, a famiglie e lavoratori. La guardia è sempre alta e non l’abbasseremo». Il Consigliere Roberto Cognetta (Vda LIbra) si è detto «soddisfatto per un lavoro lungo e complesso: spesso ho attaccato le incongruenze e le incapacità dei governi che si sono succeduti, ma in questa occasione siamo riusciti a collaborare in modo fruttuoso con tutti coloro che hanno compreso la gravità del momento». Il Consigliere Luciano Mossa (M5S) ha sostenuto: «Questa è una legge che potrà dare una mano ai valdostani a superare dignitosamente questa crisi. Una legge che è stata elaborata da un team, a dimostrazione che se c’è la volontà ci sono anche le potenzialità per lavorare bene». Per la Presidente del Consiglio, Emily Rini (PNV-AC-FV), «è necessario andare oltre la retorica di quanto i Consiglieri abbiano lavorato bene: abbiamo solo fatto il nostro dovere, visto che molti valdostani avrebbero voluto lavorare a Pasqua e non hanno potuto farlo». In chiusura di discussione generale è intervenuto il Presidente della Regione, Renzo Testolin, per la replica: «Nell’affrontare le difficoltà, si impara a cogliere i segnali positivi e le possibilità di miglioramento. Ritengo che il percorso di ripresa, lungo, articolato e disomogeneo sul territorio, possa essere costruito ed avviato in maniera opportuna. Non sottovalutiamo però il fatto che la criticità non è finita dal punto di vista sanitario: non facciamo venir meno l’indispensabile sicurezza che deve essere il punto di forza della Valle d’Aosta. Questo deve essere il faro cui riferirsi per ripartire. Gli interventi assistenziali però non bastano, bisogna riversare lavoro sul territorio, attraverso gli Enti locali, le aziende; bisogna avere una visione rinnovata per un rilancio economico della nostra regione in tutti

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