La 54ª Maratona di New York ha regalato un finale mozzafiato, un duello titanico che ha visto trionfare, con un margine infinitesimale, il kenyano Benson Kipruto, capace di fermare il cronometro in 2:08:09.
La competizione, culminata nel suggestivo scenario di Central Park, ha visto il connazionale Alexander Mutiso Munyao, fresco vincitore della Maratona di Londra 2024, inseguirlo senza sosta, rendendo la sfida un’epica lotta per la supremazia.
Kipruto, veterano di successi prestigiosi, con vittorie già conquistate a Tokyo, Chicago e Boston, ha dimostrato una straordinaria resistenza e una strategia impeccabile, superando Munyao per soli sedici centesimi di secondo, un distacco quasi inaudibile nel mondo delle corse di lunga distanza.
L’evento, tuttavia, ha riservato una dimensione emotiva e simbolica ancora più profonda.
La presenza di Eliud Kipchoge, leggenda vivente dell’atletica mondiale, campione olimpico per due volte e detentore di innumerevoli record, ha aggiunto un’aura di sacralità alla competizione.
A 41 anni, Kipchoge ha scelto New York per concludere una carriera straordinaria, coronando il suo sogno di diventare un “six star finisher”, ovvero di aver completato le sei principali maratone del World Marathon Majors.
Il suo tempo finale di 2:14:36, pur non rappresentando il suo massimo storico, testimonia la dedizione e la perseveranza di un atleta che ha ridefinito i confini della resistenza umana.
L’esperienza di Kipchoge a New York, la sua prima partecipazione in questa città iconica, è stata una sfida unica, un confronto non solo con gli avversari, ma anche con il territorio, con il suo profilo geografico dinamico e le sue peculiarità ambientali.
Le saliscendi che caratterizzano i cinque Boroughs newyorkesi, un percorso impegnativo e variegato, hanno messo a dura prova la sua preparazione atletica, esaltando al contempo la sua capacità di adattamento.
La maratona newyorkese, dunque, non si è limitata a essere una semplice competizione sportiva; si è trasformata in un palcoscenico di emozioni, un momento di celebrazione per un’icona dello sport, un’occasione per riflettere sul significato della resilienza, della perseveranza e della ricerca continua del proprio limite.
La vittoria di Kipruto è stata indubbiamente meritatissima, ma il tributo a Kipchoge ha amplificato il valore dell’evento, elevandolo a un’esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti e gli spettatori.






