11 dicembre 2024 – 01:45
Sonila Cani, una giovane donna albanese di 23 anni, è stata trovata priva di vita nel bagno della sua abitazione a Torino nel mese di marzo del 2021. L’indagine condotta dalle autorità ha rivelato che la madre giovane era stata costretta ad esercitare la prostituzione dal marito, Kreshnik Cani, attualmente oggetto di indagini per istigazione al suicidio e sfruttamento sessuale. Cinque connazionali sono stati arrestati con l’accusa di gestire un giro di prostituzione proveniente dall’Europa orientale.Sonila aveva deciso di lasciare l’Albania per inseguire il suo sogno italiano, ma si era ritrovata intrappolata in un vortice di violenza e sfruttamento. Secondo gli inquirenti, la giovane non avrebbe mai compiuto un gesto estremo perché viveva per il bene del suo bambino dueenne, che dormiva nella stanza accanto quando è stato scoperto il tragico epilogo.La magistrato Francesca Pani ha confermato che Sonila era stata obbligata a prostituirsi, tuttavia le circostanze della sua morte rimangono avvolte da un velo di mistero. Non ci sono prove sufficienti per incriminare il marito per averla spinta o costretta al suicidio, ma alcune incongruenze emergono e gettano un’ombra sul caso.Tra queste anomalie vi è la sparizione del telefono cellulare di Sonila e le dichiarazioni contraddittorie fornite dal marito riguardo alla morte della moglie. Inoltre, emerge una chiamata effettuata al numero d’emergenza 118 fatta dall’uomo la sera precedente alla tragedia e poi annullata, con l’affermazione che Sonila fosse stata portata in ospedale con un taxi. Tuttavia, le verifiche hanno dimostrato che quella sera la giovane non è mai giunta in alcuna struttura ospedaliera.Il caso continua a suscitare interrogativi e dibattiti sulla triste vicenda di Sonila Cani, simbolo delle molteplici sfaccettature dell’emigrazione e dello sfruttamento delle donne provenienti da paesi dell’est Europa in Italia.